La sinistra dei divieti: a Pesaro scatta la multa per chi gioca a calcio

Ordinanza del sindaco Biancani contro l'utilizzo dei palloni in pubblico. Perplessi anche i turisti

La sinistra dei divieti: a Pesaro scatta la multa per chi gioca a calcio
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L'ultima battaglia dei dem? Il pallone! Il sindaco piddino di Pesaro Andrea Biancani (foto) ha deciso di dichiarare guerra ai bambini. E non solo a loro. Forse, in città, la palla fa paura quanto quella di un cannone e così ha deciso di vietarla con un'ordinanza. In città non si potrà più improvvisare una partita di calcetto. Neanche di pallavolo. Biancani ha vestito i panni dell'arbitro (cattivo) e ha fischiato la fine dei giochi. Una volta per tutte. Vietato immaginare porte tra una panchina e l'altra, tra un cestino dei rifiuti e il marciapiede. Vietato calciare il pallone in strada, nelle piazze e, perfino, sul lungomare. Il motivo? Disturbano i turisti. Sarà vero? Così, armati dalla curiosità, saliti sul primo treno (in orario) siamo andati a Pesaro. Taccuino e penna alla mano abbiamo chiesto ai turisti e ai residenti. "Nessun disturbo" - ci dice il signor Francesco intento a raggiungere la spiaggia - "io da bambino giocavo sempre a pallone, non si può vietare". Poco distante, una tedesca ustionata dal sole, con crema solare in mano (evidentemente mai usata), si meraviglia: "Ah, non sapevo non si potesse giocare, nessun fastidio" afferma in un italiano stentato, ma comprensibile. Qui, il sindaco, è stato soprannominato "il re Erode". Così lo incontriamo sotto il sole, a Piazza libertà (guarda caso).

"Non si può giocare in tutta la zona mare, quella frequentata dai turisti, con la palla fanno danni e, purtroppo, creano fastidio. Molti ristoratori e albergatori mi hanno chiesto di intervenire". Non le sembra esagerato emettere un'ordinanza? "No, era necessario farlo. Possono giocare negli spazi appositi o in spiaggia". Peccato che la spiaggia libera di fatto non esista. La multa? Dai 25 ai 500 euro. Mica pochi! Qualche anziano in bici non risponde a parole, ma con lo sguardo e, facendo spallucce, fa capire tutto il proprio dissenso. A lamentarsi sono i ristoratori del lungomare: "Danno fastidio, la palla potrebbe colpire i clienti, finire in mezzo ai tavoli" è successo? - chiediamo - "no, però è probabile!". Non si sa mai, il brodetto alla pesarese potrebbe riversarsi per terra in caso di calcio di rigore finito male."Qui hanno chiuso tre centri di aggregazione giovanile, non mi sembra ci sia molta attenzione ai giovani. Ora anche un'ordinanza contro i nostri figli?", afferma Stefania Giraldi, mamma di due bambini. Valeria Scafetta è mamma di due figli Lei, insieme ad altre, dicono no all'ordinanza.

"Non fanno altro che dirci che i bambini devono uscire di casa, lasciare il cellulare e socializzare, cosa c'è di meglio del calcio? È uno strumento di aggregazione. Mio figlio gioca spesso con ragazzi sconosciuti, passa le ore all'aria aperta, e ora non potrà più farlo. Non credo sia una cosa giusta". Come darle torto?

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