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La sinistra perde la testa sui contanti

La Meloni: tetto più alto. Pd e M5s: è favore alla mafia. Sì da negozianti e artigiani

La sinistra perde la testa sui contanti

Il contante manda in tilt grillini e Pd. Il premier Giorgia Meloni conferma la volontà dell'esecutivo di alzare il tetto al limite, oggi a 2mila euro grazie a un emendamento Fdi. Se sarà a 10mila euro come prevede la proposta di legge della Lega o 5mila come sembra, bisognerà aspettare «la prima legge di bilancio», promette il senatore Fdi Giovanbattista Fazzolari. Non è un caso se artigiani e commercianti siano favorevoli alla misura, presente nel programma della maggioranza di centrodestra che ha vinto le elezioni, perché incentiva i consumi, «in particolare dei big spender stranieri», dice Confcommercio Milano.

«Ci sono Paesi in cui il limite non c'è, ma l'evasione fiscale è bassissima, sono parole di Pier Carlo Padoan, ministro del Pd e io sono d'accordo con lui», risponde la leader Fdi alle proteste dell'opposizione, ricordando che il limite ai contanti «non favorisce la nostra competitività». La sinistra invece da quest'orecchio non ci sente: «Così si favorisce la mafia», dicono all'unisono Pd e sinistra. Di «strategia demenziale» parla Carlo Calenda, «torniamo alle mazzette, alle valigette con in contanti in nero», ruggisce il leader grillino Giuseppe Conte. Chi agita lo spauracchio dell'Europa viene invece smentito dalla commissaria Ue ai Servizi finanziari Mairead McGuinnes: «Serve un tetto basso ma decidono gli Stati, nella nostra proposta sull'antiriciclaggio il limite è 10mila euro», come spera la Lega.

«Chi dice che evasione e contante siano legati ragiona per vecchi schemi e ignora la velocità dei circuiti finanziari mondiali», ragiona con il Giornale Massimo Ferracci, docente universitario di Finanza internazionale. Certo, dopo il Covid emissari delle mafie stanno raccattando le attività lecite con i borsoni carichi di cash per trovare attività con cui riciclare i proventi del narcotraffico. «Ma ci sono aziende cartiere che attraverso false fatture dirottano le somme a credito su conti all'estero che vengono svuotati poco alla volta», spiega un commercialista milanese che preferisce l'anonimato e che punta il dito sulle frodi Iva e le compensazioni inesistenti, sui crediti fiscali fintamente generati dal bonus del 110% voluto proprio da Conte e su alcune norme che consentono alle aziende di chiudere in perdita «attraverso meccanismi ben noti, come i bilanci consolidati grazie a holding all'estero nate solo per questi scopi», suggerisce ancora Ferracci. Per contrastare le frodi Iva, proprio nei cinquant'anni esatti dall'entrata in vigore dell'imposta con la legge 633 del 26 ottobre 1972, basterebbe la reverse charge, che sposta l'obbligo di pagare l'imposta dal venditore all'acquirente, dice al Giornale il docente universitario Emanuele Fisicaro, presidente del Centro studi Antiriciclaggio e Compliance. Secondo i dati sui versamenti cash sotto i 10mila euro comunicati dalle banche all'Unità d'informazione finanziaria di Bankitalia nei primi sei mesi dell'anno sono state fatte 22 milioni di operazioni in contanti, per un controvalore di 116,5 miliardi. Segno che il contante viene usato ancora molto in Italia. Nei giorni scorsi l'annuncio delle Dogane sull'esenzione dei tabaccai dall'obbligo del pos per sigarette e valori bollati ha creato molta confusione, in realtà serve una legge del Parlamento. Se si vuole davvero abolire il contante e agevolare il denaro digitale basterebbe cominciare ad abolire alcune commissioni bancarie.

«La Meloni cita la Germania ma lì il peso dell'economia criminale e dell'evasione fiscale è decisamente inferiore», scrive su Twitter il senatore Pd Dario Parrini». Che evidentemente ignora come la 'ndrangheta si stia comprando cash palazzi e attività lecite con i soldi del narcotraffico proprio tra Germania e paesi dell'Est. «Una volta gli spalloni andavano in Svizzera, oggi per smaltire i contanti vanno a Berlino», ragiona Fisicaro. Basterebbe studiare un po'.

Ci vorrebbe un tetto all'ignoranza.

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