La sintonia grillina coi moderati è una balla

di Maurizio Gasparri*

G entile direttore,

che i grillini guardino al nostro elettorato è comprensibile. Del resto, le ultime elezioni amministrative hanno dimostrato che diversi elettori di centrodestra in alcune grandi aree metropolitane, soprattutto al ballottaggio ma non solo, hanno scelto i 5Stelle.

Su Di Maio la penso, per la prima volta, come il presidente della Regione Campania, De Luca, che in un video rintracciabile su youtube commenta l'inconsistenza del giovanotto a cominciare dal curriculum, dal quale si evince chiaramente che non può certo essere il nuovo Berlusconi. Che poi l'aspirante presidente del Consiglio dica che su immigrati e tasse il suo partito sia in sintonia con i moderati è una fanfaluca che non si può far passare sotto silenzio.

Quando a inizio legislatura abbiamo votato per l'abolizione del reato di immigrazione clandestina - una delle norme introdotte saggiamente dai governi guidati da Berlusconi - i grillini votarono come la sinistra per l'abolizione del reato. Per quanto riguarda le tasse, poiché i grillini vogliono introdurre il cosiddetto reddito di cittadinanza, è evidente che per finanziarlo devono aumentare l'imposizione fiscale. Basta scorgere alcuni dei loro programmi per vedere che sono carta straccia.

Francamente credo che dare credibilità su Il Giornale a certi personaggi sia molto generoso. È giusto ascoltare perché non siamo intolleranti o prevaricatori come loro, ma c'è un limite. Il suo giornale è per tutti noi un punto di riferimento fondamentale.

Mi auguro quindi che i suoi lettori e nostri elettori diano fiducia all'azione di rilancio di Forza Italia, che vogliamo attuare insieme a Silvio Berlusconi, e non certo a Di Maio che, a differenza di tanti grillini, frequenta ogni tanto il barbiere e qualche negozio di abbigliamento. Ma mai come in questo caso vale l'antico detto: l'abito non fa il monaco.

*vicepresidente del Senato e componente dell'Ufficio di presidenza di Forza Italia

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