Sito islamico come i nazisti: liste di proscrizione di ebrei

La Procura di Roma apre un fascicolo per minaccia e diffamazione con l'aggravante dell'odio razziale. Ma non è stato subito oscurato

Dicono di essere contro tutti i tipi di razzismo e contro ogni discriminazione basata sul colore della pelle, la fede religiosa e il gruppo etnico, eppure quello che scrivono su internet è finito all'attenzione dei magistrati romani, che ipotizzano contro i responsabili del sito Radio Islam il reato di minacce e diffamazione con l'aggravante, appunto, dell'odio razziale. La Procura di Roma, infatti, ha aperto un'inchiesta, per ora contro ignoti, dopo che sul portale è apparsa una blacklist di personalità di religione ebraica, come delle vere e proprie liste di proscrizione. Un tema, quello del contrasto alla propaganda terroristica e all'istigazione all'odio on line, su cui già sta lavorando il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che tiene i contatti attraverso riunioni periodiche con gli operatori del mondo della rete. Nel sito, sotto la dicitura «Il giudaismo in Italia» c'è un elenco degli «ebrei influenti italiani». Compaiono i nomi di imprenditori, tra cui Carlo De Benedetti, John Elkann e Franco Bernabè, tutti con la dicitura «ebreo» scritta in rosso, di giornalisti come Paolo Mieli e Enrico Mentana e dello scrittore Roberto Saviano. Oltre ad una serie di documenti sul «potere ebraico» in Italia e sul «revisionismo». Il contenuto di Radio Islam è stato scoperto dal nucleo speciale frodi tecnologiche della Finanza, che lo ha segnalato alla Procura. I pm hanno ora delegheranno le indagini alla polizia postale, che a breve potrebbe procedere all'oscuramento delle pagine web. Per ora sono ancora consultabili e sull'home page, dove si può scegliere di leggere i contenuti in 23 lingue diverse, c'è scritto che Radio Islam è «un'associazione apolitica, che agisce per promuovere maggiori e migliori relazioni tra l'occidente (riportato proprio tra virgolette, ndr) e il mondo arabo e islamico». Il sito dice di essere «contro il razzismo ebraico verso i non-ebrei e gli obiettivi del sionismo internazionale», che oggi «costituisce l'ultima ideologia razzista ancora vivente e lo stato sionista d'Israele l'ultimo luogo rimasto di apartheid nel mondo». Curiosando tra le pagine si incontra un capitoletto sul quello che viene chiamato «il monopolio ebraico nei mass media in Italia». Qui si parla dell'ex direttore del Corriere della Sera Ugo Stille, di Arrigo Levi e Fiamma Nirenstein, recentemente indicata come ambasciatore designato di Israele in Italia. L'elenco continua con i nomi di attori e registi tra cui Alessandro Haber, Claudio Amendola e Luca Barbareschi. Spazio anche per molti professori «devoti sayanim», ovvero «persone liete di servire Israele pur vivendo in uno stato diverso da quello ebraico». Sayanim che nelle nostre università - riporta sempre Radio Islam - «collaborano con l'intelligence israeliana» e sono per questo «da considerare persone potenzialmente pericolose».

Rivolge un plauso alla Procura che ha aperto l'inchiesta la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello: «Siamo arrivati al raccapricciante, all'inverosimile - commenta - è una rappresentazione di un odio antisemita intollerabile».

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