Coronavirus

Smart working e protezioni. Sospese aziende non in regola

Protocollo imprese-sindacati-governo. Sono obbligatorie sanificazioni. Ingressi contingentati negli spazi comuni

Smart working e protezioni. Sospese aziende non in regola

C'è voluta una notte di lavoro per mettere d'accordo imprese, sindacati e governo sulle regole che dovranno tutelare i lavoratori nella fase due. Il 4 maggio finisce il lockdown e riapriranno i più importanti comparti industriali del Paese e alcune attività commerciali. Ma nulla sarà come prima. In azienda e in ufficio bisognerà abituarsi ad una serie di procedure stabilite per limitare i contagi, a partire dall'uso delle mascherine chirurgiche e dal necessario distanziamento, pratiche che ci accompagneranno fino alla scoperta del vaccino.

Ma il protocollo di sicurezza concordato dalla parti sociali al termine di un lungo confronto in videocollegamento con i ministri del Lavoro, Nunzia Catalfo, e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, prevede 13 capitoli che ridisegnano le regole da osservare sul posto di lavoro per contrastare il Covid-19. Le aziende inadempienti saranno sospese. È stato questo uno dei passaggi più delicati dell'accordo, a cui si è arrivati al termine di un duro confronto. Altro punto controverso, risolto in corner con una mediazione, la possibilità per i dipendenti delle aree più colpite dal virus di ricorrere al tampone. Il protocollo potrebbe essere inserito in appendice nel Dcpm che il premier Giuseppe Conte dovrebbe illustrare stasera.

LAVORO AGILE Lo smart working, già collaudato nella prima fase dell'emergenza, continua ad esser considerato uno strumento essenziale per prevenire il diffondersi dell'infezione. Ferma la necessità che le aziende forniscano assistenza nell'uso di apparecchiature e software modulando i tempi di lavoro e le pause.

MODALITÀ DI INGRESSO IN AZIENDA Prima di accedere al posto di lavoro il personale può essere sottoposto al controllo della temperatura: con più di 37,5 sarà vietato l'ingresso, così come a tutti coloro che negli ultimi 14 giorni abbiano avuto contatti con soggetti positivi o siano stati in zone a rischio. Il personale già colpito dal Covid per tornare in attività deve fornire un certificato da cui risulti il tampone negativo.

PULIZIA E SANIFICAZIONE All'azienda spetta assicurare la pulizia giornaliera dei locali, degli ambienti comuni e delle postazioni di lavoro e una periodica sanificazione degli uffici (anche di tastiere, schermi touch e mouse) e dei reparti produttivi. Anche il personale è tenuto ad adottare tutte le precauzioni igieniche, a cominciare dal lavaggio delle mani con adeguati detergenti messi a disposizione dal datore di lavoro. Le mascherine (ed eventualmente guanti, occhiali, tute e camici) saranno necessarie lì dove non è possibile mantenere un metro di distanza interpersonale.

GESTIONE DEGLI SPAZI COMUNI L'accesso a distributori automatici, mense aziendali, aree fumatori e spogliatoi va contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali e una periodica sanificazione. Anche qui indispensabile mantenere le distanze.

ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Per diminuire al massimo i contatti le imprese potranno assicurare un piano di turnazione e disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione, nonché di quelli dove è possibile lavorare in smart working. Possibile rimodulare i livelli produttivi e sospendere le trasferte di lavoro. Per quanto riguarda gli spazi, vanno riorganizzati distanziando le postazioni di lavoro. Anche l'articolazione delle attività può essere ridefinita prevedendo orari differenziati in modo da evitare assembramenti all'entrata e all'uscita e anche durante i trasferimenti sui mezzi pubblici. All'interno dell'azienda vanno limitati gli spostamenti e ridotte al minimo le riunioni in presenza.

Rigide regole anche per i fornitori esterni, che non potranno accedere negli uffici.

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