Marco Lombardo
nostro inviato a New York
Quando poco più di 50 anni fa fu presentato il primo computer da tavolo, si ruppe un muro tecnologico. Si chiamava Programma 101 dell'Olivetti, era poco più che una megacalcolatrice, non aveva uno schermo e la sua memoria pesava più o meno un quarto di kilobye, un'unità di misura lontana dall'essere quotidiana. Ieri a New York un altro muro è caduto, perché la presentazione del nuovo modello di Samsung segna l'ingresso nell'epoca del terabyte. Tutti dentro le nostre tasche. Il Galaxy Note 9 infatti è il primo apparecchio mobile a incorporare una memoria da 512 Gigabyte, espandibili con una micro Sd di altri 512, il che fa appunto 1024. Ovvero più di un Tera. Immaginateli se potete, ben sapendo che le unità di misura metri, chili, litri hanno tutte una tangibilità, mentre i dati invece no. Eppure sono diventati essenziali, e ce ne accorgiamo soprattutto quando finiscono.
Il Note 9 di Samsung, svelato al Barclays Center di Brooklyn è insomma l'evoluzione della specie, e probabilmente anche uno degli ultimi smartphone così come li conosciamo: in 10 anni si è passati dalla memoria di 8 Gb del primo iPhone al terabyte di cui sopra e il futuro parla dell'arrivo di schermi flessibili che permetteranno di aprire i device di oggi come un foglio di carta per farli diventare tablet, perfino computer. E in fondo: qual è la differenza di velocità, di memoria, di prestazioni, quando uno smartphone ormai può contenere più dati di un pc? Nessuna, non più. E allora facciamo i conti: da quel quarto di kilobyte (è un Kb è pari a 1000 byte standard, ma in realtà a 1024 binariamente parlando), si è passati ai Mega (1000 o 1024 Kb), poi ai Giga (1000 o 1024 Mb) e ora appunto ai Tera (1000 o 1024 Gb). Per farla facile insomma, i 1024 Terabyte del Note 9 corrispondono a una memoria 1.024.000.000.000 di byte. Mille e ventiquattro miliardi di impulsi che insieme fanno un universo di informazioni.
Ovviamente Note 9 è anche molto altro: Ram fino a 8Gb (anche questa da computer), batteria da 4000 mAh che garantisce più di un giorno senza ricarica, schermo da 6.
4 pollici Quad Hd+ super Amoled, due fotocamere posteriori da 12 mpx (quella davanti è da 8) che integrano l'intelligenza artificiale e riconoscono automaticamente fino a 20 scene, il pennino che lo fa diventare uno strumento professionale e che è collegato via bluetooth al telefono: lo si può utilizzare anche fino a 10 metri di distanza per scattare una foto. E poi c'è il cavo Hdmi che collegato a un monitor - fa diventare lo schermo dello smartphone uno vero desktop. Perché alla fine Note 9 è un vero pc, appunto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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