"Social pieni d'odio. Gli altri visti come nemici da abbattere"

Richiamo di Mattarella alla cerimonia per Willy. "C'è il rifiuto delle opinioni"

"Social pieni d'odio. Gli altri visti come nemici da abbattere"
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Plachiamoci tutti. Già le guerre, dice Sergio Mattarella, ci stanno riportando indietro di 80 anni, adesso poi, con questo clima politico intossicato di "avversione e rancore reciproco" a fare da sfondo, si rischia che "la violenza diventi ordinaria e banale". Cita Martin Luther King. "l'odio moltiplica l'odio", ricorda pure Benedetto Croce, "la violenza non è forza ma debolezza", vede una brutta aria in giro e invita tutti a cambiare registro. "I giovani meritano rispetto e speranze migliori". Serve dialogo, non nemici da distruggere.

Il capo dello Stato è a Colleferro, dove cinque anni fa Willy Montero Duarte, un ragazzo di origini capoverdiane, fu ammazzato di botte per strada mentre stava cercando di difendere un amico. Fiori, bandiere, corazzieri, la piazza intitolata a lui. "La storia di una comunità è segnata da eventi felici, lutti e sacrifici che scuotono le coscienze. Non vogliamo dimenticare. Willy era un italiano esemplare, ha pagato con la vita il suo gesto di coraggio e altruismo, e per questo è stato insignito alla memoria della medaglia d'oro al valor civile". Aveva 21 anni, era "un nostro ragazzo, ucciso da una brutalità insensata", dice il presidente in una bolla di commozione abbracciando la madre e la sorella.

Poi allarga lo sguardo. Mattarella è preoccupato di quello che sta succedendo, di quanto si è abbassato il livello del dibattito politico. "In questo momento storico nelle società ritorna un clima di avversione e rancore di reciproco rifiuto che spesso che spesso sfocia nella violenza". Non siamo a una riedizione degli anni di piombo, però bisogna vigilare. "Viviamo in un periodo in cui, sui social e non solo, vengono amplificate parole di odio, accompagnate da una narrazione organizzata per generare conflitti, divisioni e scontri". E, al contrario, "sono rifiutate la realtà, il rispetto delle opinioni, la critica civile".

Nessuno spazio per il dialogo, "il diverso da se stessi viene visto come un nemico da combattere e abbattere". Invece di considerare i pareri differenti "come una sfida all'approfondimento", si ritiene che "gli altri debbano essere annientati".

Il discorso vale per le divisioni interne ma anche per l'aggressione

russa all'Ucraina. "Chi crede di affermarsi con la violenza è una persona destinata al fallimento. E così all'interno delle società e a livello internazionale, la pace può nascere solo rifiutando questo modo di pensare".

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