Il socialista più salviniano di Matteo

Il socialista più salviniano di Matteo

In Europa c'è qualcuno più salviniano di Salvini? Sì, c'è. Si chiama Pedro Sánchez Pérez-Castejón ed è il premier spagnolo. Non è brutto, cattivo e fascista come Salvini perché è del Partito Socialista operaio e quelli di sinistra, si sa, sono sempre belli, buoni e altruisti. Per definizione. Anche quando fanno delle salvinate. Infatti non abbiamo mai sentito nessun moralista tuonare contro la politica del premier spagnolo.

Ci spieghiamo: la democraticissima Spagna ha deciso di imboccare la stessa strada dell'Italia sull'immigrazione. Cioè bloccare gli sbarchi delle navi ong per arginare i flussi. Solo che Madrid ha deciso di farlo con un approccio decisamente più muscolare: le sanzioni per i tassisti dei migranti vanno da 200mila a 901mila euro. Quelle di Roma, contenute nel decreto «Sicurezza bis», partono da 10mila e arrivano a un massimo di 50mila euro. Un atteggiamento, quello spagnolo, denunciato da Open Arms, attraverso un tweet del suo fondatore Oscar Camps: «Salvini non è solo, anche in Spagna multano chi salva esseri umani. E molto più che in Italia».

E ora chi glielo spiega a tutti i sedicenti samaritani che si stracciano le vesti in favore dei migranti che il governo più salviniano d'Europa è di un loro amico socialista? Un fascioleghista camuffato che, al Parlamento europeo, siede nei loro stessi banchi. Corrano a farsi le vaccinazioni. Invece no, in Italia i deputati del Partito democratico sfilano a bordo della Sea Watch 3 nella speranza di raccattare qualche voto e si fanno i selfie con la Capitana Carola. Nuova leader morale di una gauche sempre più allo sbando. E nel frattempo i loro compagni iberici chiudono i porti a doppia mandata. Nel silenzio generale. Senza nessuno scandalo.

Forse la sinistra nostrana, sempre alla ricerca di papi stranieri e perennemente innamorata dell'erba del vicino, potrebbe farsi un Erasmus in Spagna, per capire che bloccare i flussi migratori, con tutti i mezzi dei quali uno Stato dispone, non è né di destra né di sinistra. È solo di buon senso.

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