RomaNon sarà il gioco delle tre carte, quello che fa il ministro dell'Interno Angelino Alfano? «Arrivano 500 militari in più per la sicurezza di Roma», annuncia all'infuriato sindaco Ignazio Marino, dopo la devastazione della capitale da parte degli hooligans olandesi.
Ma sono gli stessi già previsti dal decreto antiterrorismo, varato il 10 febbraio dal consiglio dei ministri e firmato giusto venerdì dal presidente Mattarella. Uscendo dall'imbarazzato silenzio di questi giorni il numero uno del Viminale assicura, in un'incontro con il primo cittadino romano, che i 500 militari si aggiungono agli 800 già presenti, liberando poliziotti e carabinieri dalla sorveglianza degli obiettivi sensibili perché siano impiegati nelle periferie. E aggiunge che chiederà il «Daspo» europeo.
La politica degli annunci funziona sempre e ad ogni emergenza, dai fanatici dell'Isis alla la Terra dei fuochi, dagli sbarchi degli immigrati ai mafiosi o ai rapinatori, fino ai tifosi violenti italiani e stranieri, la soluzione arriva in divisa. Anche se tocca rimangiarsi o almeno camuffare i tagli alle forze dell'ordine causa spending review e dare l'impressione che arrivino nuovi plotoni di soldati pronti a difendere gli italiani e le città.
Il 10 febbraio, dunque, Alfano annunciava il potenziamento dell'operazione Strade Sicure. «Abbiamo trovato le risorse - spiegava - e da tremila militari passiamo a 4.800 a presidio delle nostre città, con 1800 uomini a vigilanza dei siti sensibili». Non solo, assicurava anche il raddoppio di militari impegnati nella Terra dei fuochi, che diventavano 200. Mentre la collega della Difesa Roberta Pinotti precisava che 500 militari sarebbero stati impegnati nel contrasto all'Isis, tra il dispositivo dell'Aeronautica e gli addestratori. Ora il decreto è entrato in vigore con l'ok del Quirinale e a Roma arrivano rinforzi. Sempre quelli decisi dopo l'attentato a Parigi.
Il sospetto che gli stessi soldatini siano spostati come fossero di piombo da un campo di battaglia all'altro, a seconda dell'utilità politica, è venuto anche ai grillini. E infatti il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S) ha fatto fuoco e fiamme chiedendo le dimissioni di Alfano non solo per i vandali del Feyernoord, «ma anche per le frottole che racconta sulla Terra dei Fuochi:i militari destinati alla Campania erano al massimo 850, ora sono al massimo 200». Il suo collega senatore M5S Mario Giarrusso, attacca: «L'Italia è a fortissimo rischio di qualunque pazzo abbia in testa di fare qualcosa di grave, visto che il presidente del Consiglio e il ministro dell'Interno, inspiegabilmente, tagliano sulle forze dell'ordine». La Lega non è da meno. «Con che coraggio - dice Roberto Calderoli - Alfano apre bocca, dopo che ha lasciato devastare la capitale da qualche ubriacone? Se non sa nemmeno gestire l'ordine pubblico, come pensa di difendere il Paese dal rischio di attentati terroristici?».
Ieri a Roma si sono scoperti altri danni, anche con scritte spray e sono stati condannati 3 tifosi olandesi che, ubriachi hanno danneggiato auto e segnali stradali vicino San Pietro; due a 6 mesi tramutati in multe di 45mila euro e uno a 4 mesi diventati 35mila euro. Ieri pomeriggio il premier olandese Mark Rutte ha telefonato a Renzi per assicurargli «vicinanza e disponibilità» dopo i fatti romani. Ma la critica più velenosa al Viminale viene proprio dagli olandesi, in particolare dal portavoce della polizia di Rotterdam Roland Ekkers, che annuncia «una grossissima inchiesta per identificare attraverso foto, video e ogni altra informazione gli hooligans che non sono stati arrestati e sono rientrati nel nostro Paese». In sostanza, dice che saranno loro ad offrirci su un piatto d'argento la testa dei colpevoli, che noi non siamo stati capaci di bloccare. E aggiunge: «Su quanto successo a Roma è solo la vostra polizia che deve dare spiegazioni. Noi eravamo là in 6, voi con centinaia di agenti». Poi conferma che i contatti tra la polizia italiana e quella olandese sono stati intensi. Forse, anche per avvisare dell'arrivo di tifosi violenti senza biglietto.
A tanto ammontano
i danni stimati dalla
Soprintendenza dopo
il blitz degli hooligans
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