Cronache

Il soldato ritrova i 3 bimbi salvati nel '44

Scattò una foto con loro sulla linea Gotica. Ora a 96 anni è riuscito a salutarli ancora

Il soldato ritrova i 3 bimbi salvati nel '44

Era ottobre, del Quarantaquattro, Appennino romagnolo, valle del fiume Santerno e poi dei torrenti Indice e Sillaro, era la Linea Gotica, l'ottantacinquesima fanteria della divisione Custerman, distaccata dal reggimento trecentotrentanove delle truppe americane, proseguiva i combattimenti contro l'esercito nazifascista. L'autunno cominciava a essere rigido. Il soldato semplice Martin Adler e il suo commilitone John Bronsky, entrarono in una casa di campagna a Monterenzio. La dimora sembrava deserta, Martin e John percepirono uno strano rumore, forse un topo, forse un animale, qualcosa si muoveva nel semibuio della stanza, temettero di trovarsi di fronte un gruppo di tedeschi nascosti e pronti ad aggredire.

I due soldati erano pronti a sparare con i loro fucili mitragliatori verso quelle ombre in movimento, quando li bloccò l'urlo di una donna: «Sono bambini!». Spuntarono, da una grande cesta, tre teste, Bruno, Mafalda e Giuliana, avevano occhi spalancati, impauriti, tremavano, anche per il freddo. Bruno aveva sette anni, Mafalda cinque, Giuliana tre. Martin appoggiò il fucile, così fece John, slacciarono l'elmetto, al posto delle pallottole offrirono cioccolato, scomparve il terrore. Martin volle fermare quel momento in una fotografia, sorrideva finalmente il soldato mentre mamma Naldi aveva rivestito i pupi, tutti e tre, nell'istantanea, hanno un'espressione spaurita e stupita, costretti a stare in posa senza sapere perché e per chi.

La storia non si interruppe quel giorno, Martin, in seguito ferito, fu ricoverato a Napoli, prima di rientrare nel Bronx e poi nella sua dimora in Florida a Boca Raton. Non aveva dimenticato quel giorno, quella casa, quei tre bimbi italiani. Si è messo a cercarli, assieme alla figlia Rachelle, scrivendo ai giornali e poi pubblicando sui social la fotografia di quel lontano ottobre. L'incontro virtuale, a distanza di un oceano, si è realizzato. La storia non è mai finita, Bruno ha ottantatré anni, le sue sorelle, Mafalda e Giuliana, ottantuno e settantanove. Non hanno memoria di quella guerra, di quel soldato, di quella cesta, di quella paura ma, nell'immagine in bianco e nero, appena sgranata, hanno ritrovato un morso smarrito d'infanzia. Martin ha novantasei anni, ce l'ha fatta un'altra volta, il suo compagno John non c'è più, se ne è andato senza sapere, senza ricordare.

Natale sarà più bello per i tre italiani e per il soldato americano, il mondo vive la paura di una guerra cattiva e diversa, si sta chiusi in casa, come nascosti nella cesta, aspettando che anche questa storia possa finire con una foto e un sorriso.

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