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Sondaggi, centrodestra sempre in testa

Risultato positivo di Forza Italia: la coalizione di Salvini, Meloni, Berlusconi e Toti potrebbe sfiorare il 50%. Azione di Carlo Calenda insegue Italia Viva di Matteo Renzi

Sondaggi, centrodestra sempre in testa

Per il governo giallorosso non c'è tregua: le infiniti liti su prescrizione, sul fondo salva-Stati e su altri temi cruciali non premiano assolutamente il lavoro dell'esecutivo. A testimoniarlo è l'ultimo sondaggio elaborato da SWG e presentato nel corso del Tg La7, secondo cui la maggioranza unita si fermerebbe al di sotto del 40%. Il dato confermato inoltre è che il centrodestra potrebbe avere a breve le carte in regola per governare il Paese: manca ancora qualche piccolo decimale, ma l'andamento degli ultimi mesi parla davvero chiaro. Se la crescita dovesse essere confermata, alla prima tornata elettorale utile vi potrebbe essere il trionfo dell'attuale opposizione. A punire il governo targato M5S-Pd è anche la forte incertezza dovuta alle ombre di infinite tasse: nonostante il rinvio della plastic e sugar tax, c'è da fare i conti con l'aumento delle accise sulla benzina e sul gasolio negli anni 2021 e 2022 che comporterà un aumento vertiginoso dei prezzi.

I numeri

Il primo partito d'Italia è ancora la Lega di Matteo Salvini, che perde lo 0,8 ma resta comunque sulla soglia del 33%. Completano il podio il Partito democratico (18%, +0,3) e il Movimento 5 Stelle (stabile al 15,5%). Di poco interrotta la crescita di Fratelli d'Italia, che perde lo 0,2 e si attesta al 9,8% perdendo la doppia cifra. Bene invece Forza Italia di Silvio Berlusconi, che guadagna lo 0,2 e si porta al 5,3%. Chiudono Italia Viva (4,6%, -0,3), Azione di Carlo Calenda (3,5%, +0,2), Sinistra Italiana-MDP-Art. 1 (3,2%, -0,1), Verdi (2,2%, +0,2), +Europa (1,5%, -0,1), Cambiamo! di Giovanni Toti (1,2%, +0,2). Infine il 36% del campione – ossia 2 punti percentuali in meno rispetto alla settimana scorsa – non si esprime.

Gli intervistati la scorsa settimana sono stati interrogati su una questione piuttosto importante: la prescrizione, nel diritto penale, determina l'estinzione di un reato dopo un certo lasso di tempo dal momento in cui è stato commesso il reato. "Secondo lei, sarebbe giusto bloccare la prescrizione dopo la sentenza di prima grado?", recitava la domanda: il 59% si è espresso a favore; il 15% si è detto contrario; il 26% non saprebbe.

Inoltre è emerso che vi è una grande fiducia nei confronti delle donne all'interno dello scenario politico mondiale: 33% per Angela Merkel, 32% per Ursula von der Leyen, 27% per Vladimir Putin, 15% per Donald Trump, 13% per Xi Jinping ed Emmanuel Macron, 12% per Boris Johnson.

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