Sondaggio, ecco l'effetto del coronavirus sui partiti

Secondo l'ultima rilevazione di Swg per il TgLa7, Lega al 31%, Pd al 20,5% e M5s al 13,2%. Italia Viva ancora male

Sondaggio, ecco l'effetto del coronavirus sui partiti

Qual è l'effetto del coronavirus sui rapporti di forza tra i partiti italiani? Presto detto: a rispondere alla domanda ci ha pensato l'ultimo sondaggio dell'osservatorio Swg, che ha continuato a sondare le intenzioni di voto della popolazione anche in piena emergenza nazionale causa pandemia da Covid-19.

Se si dovesse votare oggi per le Politiche, la prima forza del Paese sarebbe – e non è certo una novità – la Lega di Matteo Salvini. Il Carroccio, infatti, si attesta al 31% delle preferenze. Si tratta di un dato in crescita – dello 0,4% - rispetto all'ultima rilevazione dell'istituto demoscopico del 9 marzo.

Al secondo posto ecco il Partito Democratico, che riesce a guadagnare quasi un punto percentuali negli ultimi sette giorni: i dem di Nicola Zingaretti salgono dal 19,6% al 20,5% dei consensi.

Alle spalle del Pd troviamo il Movimento 5 Stelle, che viene registrano in leggero calo rispetto all'ultimo sondaggio: la compagine grillina cede lo 0,2% e scende al 13,2%, venendo ormai braccata da Fratelli d'Italia.

Già, il partito fondato e guidato da Giorgia Meloni continua infatti a macinare consensi nell'elettorato: FdI, ora come ora, peserebbe il 12% nelle urne. Tra i meloniani e i pentastellati c'è appena l'1,2%.

Forza Italia di Silvio Berlusconi, invece, vale il 5,3%: gli azzurri calano dello 0,2% sull'ultima settimana. Sommando il volume elettorato di FI a quello di Lega e Fratelli d'Italia, un'eventuale coalizione del centrodestra si porterebbe molto vicina al 50%, arrivando fino al 48,3% delle "x" sulle schede elettorali.

Sinistra e Movimento dei progressisti rappresenta la sesta realtà politica dello Stivale: con il 3,5% dei voti (-0,3% rispetto all'ultimo sondaggio) fa meglio di Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi, infatti, non riesce proprio a convincere gli italiani e secondo l'analisi di Swg è relegato a un risicato 3,2% delle preferenze. Dato che arreca un certo dispiacere all’ex presidente del Consiglio.

Alle spalle dei renziani si fa largo Azione di Carlo Calenda: il partito dell'ex titolare del Mise (sotto il governo Gentiloni) vale il 2,9%.

Al 2,4% ecco allora +Europa di Emma Bonino, mentre i Verdi rappresentano il 2,2%.

Cambiamo! di Giovanni Toti, invece, tocca l'1,2% (sale di un decimo di punto in relazione al precedente sondaggio del medesimo istituto demoscopico).

La fotografia di Swg termina con il dato relativo a tutti gli altri partiti messi assieme – sono il 2,6% dell'elettorato – e di chi non si esprime: è il 36% del campione.

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