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Draghi, Conte, Meloni, Salvini: cosa rivela questo sondaggio

Il premier è in discesa. Scorrendo la classifica si trova il leader della Lega, stabile al 34%, mentre guadagna l'1% su base settimanale il governatore del Veneto, Luca Zaia, che affianca il capo del Carroccio con la stessa percentuale

Il premier Mario Draghi
Il premier Mario Draghi

Non ha giovato al presidente del consiglio Mario Draghi il primo periodo vissuto a capo del nuovo governo. Il tasso di fiducia degli italiani nei suoi confronti, dopo i provvedimenti adottati nelle ultime settimane, è in discesa. Testa a testa, invece, tra Giuseppe Conte e Giorgia Meloni, mentre Matteo Salvini ed Enrico Letta risultano distanziati. È questa la classifica che viene fuori dal sondaggio sull’indice di fiducia nei leader politici realizzato da Fabrizio Masia di Emg Acqua e presentato durante la puntata odierna di Agorà, su Rai 3.

Draghi, però, pur essendo calato di sette, otto punti nell'arco dell'ultimo mese, tuttavia conserva la fiducia del 56% degli intervistati. A seguire, ci sono Giuseppe Conte (-1% rispetto a una settimana fa), e Giorgia Meloni che guadagna un punto. Per Masia, il calo dell’ex presidente del consiglio è dovuto "alla bassa esposizione mediatica di Conte che, tuttavia, potrebbe subire dei forti cambiamenti qualora dovesse assumere il ruolo di capo politico del Movimento 5 Stelle".

Scorrendo la classifica si trova il leader della Lega Matteo Salvini, stabile al 34%, mentre guadagna l'1% su base settimanale il governatore del Veneto, Luca Zaia, che affianca il capo del Carroccio con la stessa percentuale. Il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, con il 33% delle preferenze, fa meglio del segretario del Pd Enrico Letta, fermo al al 31%. Presente in classifica anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che raccoglie il 26% della fiducia degli elettori.

Un recente sondaggio Winpoll per Il Sole 24 Ore, invece, evidenzia la situazione delle preferenze tenendo in considerazione le differenze sull'intero territorio nazionale, che si vanno sempre più sbiadendo senza accentuare le nette vittorie del centrosinistra nelle storiche aree rosse. I territori del Nord rappresentano un ampio bacino di voti a favore del centrodestra, che continua a detenere il riconoscimento come schieramento di maggioranza.

La leadership è nelle mani della Lega di Matteo Salvini, che con il suo 28,8% si porta a +10 dal Partito democratico. Il centrosinistra - anche con l'aggiunta del Movimento 5 Stelle, che comunque crolla al 10,2% - non è competitivo.

In queste zone il cambiamento è incarnato dal partito di Giorgia Meloni, che passa dal 5,9% delle Europee al 15,7% e si porta sempre più vicino al Pd guidato da Enrico Letta.

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