Come sono distratti gli italiani: 6 su 10 non sanno dove vivono

Un sondaggio: la maggioranza ignora persino i tesori della via accanto. E confonde una strada con un'altra

Viviamo in un Paese unico al mondo, il riassunto di tutte le bellezze del pianeta, e nemmeno lo conosciamo. Peggio: non sappiamo neanche di avere, pochi isolati più in là, tesori naturali, urbanistici o architettonici da ammirare prima ancora di amare. Ignoriamo la Grande Bellezza che ci circonda. Ora lo dice anche uno studio promosso da Incontri Sanpellegrino in occasione di Incontri Tour (iniziativa nata per celebrare le eccellenze del Made in Italy) che ha condotto un sondaggio su oltre 1500 persone di età compresa tra i 18 e i 60 anni nelle principali città italiane scoprendone delle belle. Anzi delle brutte: 6 italiani su 10 non conoscono le bellezze segrete del proprio territorio. Primi, paradossalmente, i romani (64%). Se un turista chiede informazioni circa via della Gatta le risposte sono degne di uno sketch di Carlo Verdone. La risposta più frequente è stata infatti «la via dove si trova la colonia di gatti di largo di Torre Argentina». Invece la via prende il nome dalla graziosa gatta di marmo in grandezza naturale murata sul primo cornicione di Palazzo Grazioli ad angolo con l'omonima piazza, rinvenuta nel vicino tempio di Iside, quindi sacra secondo la religione egizia.

Ma anche i milanesi, secondi in questa imbarazzante classifica, hanno poco da ridere. Palazzo Atellani, in via dell'Annunciata 2, viene erroneamente identificato come sede per festeggiare matrimoni e ricevimenti. Invece si tratta del palazzo che ha dato la luce il dolce tipico meneghino: il panettone. Secondo il 59% poi la «Cà dell'Oreggia», l'edificio in stile Liberty di via Serbelloni, in pieno centro, che prende il nome dall'orecchio scolpito nel 1930 dall'artista Andreani accanto al citofono della porta di ingresso, viene scambiato per un famoso centro dell'udito...

A Napoli uguale: il 75% degli intervistati non sa che il Conte Dracula riposa in una tomba all'interno della chiesa di Santa Maria la Nova. Pensano che nella chiesa si trovino addirittura le spoglie di San Gennaro. E che dire poi delle «Macchine Anatomiche» conservate nella cappella sconsacrata di San Severo create dal principe Raimondo di Sangro nel XVIII secolo vetrificando le arterie di due dei suoi servi mentre erano ancora in vita. Per il 57% dei napoletani sono invece le macchine usate all'ospedale Cardarelli.

Prendi poi Bologna e la Volta a Crociera di Palazzo del Podestà in piazza Maggiore situata sotto la torre dell'Arengo. Fu progettata per trasmettere i suoni da un angolo all'altro per permettere anche ai lebbrosi di confessarsi in epoca medievale. Per il 43% dei felsinei la trasmissione della voce da un capo all'altro è un fatto puramente casuale. Pensano che sia un semplice riparo contro la pioggia. Anche i palermitani fanno un po' di confusione nonostante il risultato della «percentuale di distrazione» sia inferiore rispetto agli altri connazionali. All'interno della chiesetta di via del Vespro dedicata a Sant'Agata è custodita una pietra di calcare: «la Pedata».

Secondo una leggenda la Santa Martire, mentre lasciava Palermo appoggiando il piede per allacciare il sandalo lasciò miracolosamente impressa sul sasso l'orma della calzatura. Il 23% dei palermitani pensa che la reliquia sia invece conservata nella cattedrale di Catania. Solo per questo meriterebbero una pedata...

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