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"Sono matti, fanno cadere il governo". Il terremoto M5S ora travolge Conte

Fuoco amico contro il ministro Vincenzo Spadafora che minaccia di dimettersi e mette a rischio il governo. Stasera la resa dei conti nell'assemblea dei deputati M5S che chiederanno l'azzeramento dei vertici

"Sono matti, fanno cadere il governo". Il terremoto M5S ora travolge Conte

Nel M5S regna il caos più totale. Una lettera di cinque deputati grillini avrebbe spinto il ministro Vincenzo Spadafora a presentare le sue dimissioni, mettendo a rischio la tenuta del governo giallorosso.

Dimissioni che, come rivela il Foglio, il premier Giuseppe Conte avrebbe congelato. La partita ruota attorno alla riforma del Coni, ma di fatto è solo rinviata fino a stasera quando, nel corso dell’assemblea dei deputati, sul banco degli imputati finiranno ancora una volta il capogruppo Davide Crippa, il suo vice Riccardo Ricciardi e il capo politico reggente Vito Crimi. I tre, come ha già rivelato ilGiornale.it, sono considerati i responsabili del ridimensionamento del M5S dopo il voto sul rinnovo dei presidenti di commissione. Ieri, invece, ad avvelenare il clima è stata una missiva firmata dai deputati Felice Mariani, Nicola Provenza, Manuel Tuzi, Simone Valente e dal senatore Emanuele Dessì. I cinque parlamentari grillini referenti dell'area tematica sport contestano quella che Mariani, ex campione di judo, intervistato dall'Adnkronos, definisce un “'mostro a tre teste”, ossia la riforma dello Sport italiano. Secondo il testo che dovrebbe approdare presto in Consiglio dei ministri il governo dello Sport che, finora, è stato solo di competenza del Coni dovrebbe essere ripartito tra tre enti: Coni, il dipartimento di Palazzo Chigi e Sport e Salute spa, un nuovo ente creato ad hoc. Il nodo cruciale è ridurre il potere del presidente del Coni, Giovanni Malagò, da sempre inviso ai grillini. La riforma avviata dal leghista Giancarlo Giorgetti prevedeva un depotenziamento del Coni che, ora, nel testo di Spadafora sembra molto attenuato.

E, mentre arrivano le smentite di rito sulle dimissioni di Spadafora, tra i Cinquestelle scoppia la bagarre. Dietro a questa operazione, in base alle informazioni raccolte da ilGiornale.it, ci sarebbe Valente, già sottosegretario del ministro Riccardo Fraccaro nel Conte 1, che ora vorrebbe tornare al governo, magari a fare il ministro al posto di Spadafora. “Ma questi pensano solo alla poltrona? Non gli è servita la lezione delle commissioni? Abbiamo perso presidenze, subìto Renzi e ancora pensavo di amministrare il gruppo?”, ci conferma un senatore pentastellato. Il clima è infuocato. “Voglio vedere cosa verrà a dire Crimi. Anche su Spadafora doveva gestire meglio la cosa è invece il nulla totale. È inesistente”, è il pensiero di alcuni deputati grillini che stasera presenteranno delle richieste chiare: azzeramento del direttivo e commissariamento dei vertici del Movimento.

“Così non si può andare avanti. Non è cosa loro, stanno demolendo il Movimento. Ormai sembriamo una costola del Pd”, ci dice un parlamentare navigato del M5S. Se non cambiano i vertici, il Conte-bis potrebbe persino cadere. “Il Direttivo M5S della Camera sta mettendo a rischio la tenuta del governo. Ha alzato il tiro su Spadafora e ora potrebbe seriamente dimettersi”, così un deputato grillino. “Ma questi sono matti? Per delle ambizioni personali stavano per far cadere il governo? Ne sbagliano una dietro l’altra. Assurdo”, gli fa eco un collega al secondo mandato. “Il direttivo ormai è sotto scacco dei parlamentari.

Crippa subisce le scelte di Ricciardi e di Silvestri”, sentenzia un membro del Direttivo della Camera.

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