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"Sono solo stupidaggini". Ecco la verità su Giorgetti

Ieri Il Foglio ha parlato di un possibile addio alla Lega, ma arrivano le smentite: "È una cosa che non esiste". Salvini etichetta le voci come "caz..."

"Sono solo stupidaggini". Ecco la verità su Giorgetti

Un passo indietro per non ricandidarsi più in politica. Ieri Il Foglio ha lanciato un presunto retroscena su Giancarlo Giorgetti. "Non mi ricandido più, questo è il mio ultimo giro", avrebbe detto secondo il giornalista Simone Canettieri. Ma le voci e le indiscrezioni sono state seccamente smentite. In effetti fin da subito da via Bellerio non si trovava alcun riscontro rispetto a quanto letto nelle ultime ore. Anzi, il messaggio che viene fatto passare è del tutto opposto: la Lega è compatta e non c'è nessun mal di pancia interno, tantomeno per quanto riguarda il ministro dello Sviluppo economico.

"Sono stupidaggini"

Ieri sera proprio Matteo Salvini ha gettato acqua sul fuoco spiegando che in realtà i rapporti con Giorgetti sono ottimi. Anzi, le relazioni vanno avanti con confronti e consigli reciproci. "Non ci siamo mai sentiti così di frequente", ha detto il leader della Lega. Che ha definito "cazzate" le voci sul possibile addio del ministro.

Carta stampata e social da ieri avevano fatto rimbalzare l'ipotesi che il numero due del Carroccio avrebbe manifestato l'intenzione di farsi da parte alle prossime elezioni. Ma dirigenti ben informati del partito hanno prontamente smentito quanto diffuso. Dall'entourage del ministro fanno trapelare un concetto chiarissimo: si tratta solo di illazioni senza fondamento, etichettate come "stupidaggini". Anche un parlamentare di primo piano all'Adnkronos ha minimizzato il tutto: "È una cosa che non esiste".

Giorgetti è stato sempre al fianco di Salvini, anche nelle settimane della crisi di governo che ha comportato la caduta del governo guidato da Giuseppe Conte. Vertici e faccia a faccia alla fine hanno portato la Lega ad appoggiare l'esecutivo Draghi, che negli ultimi giorni ha rischiato grosso sulla giustizia. Nonostante minacce e giochi al rialzo, l'intesa è stata trovata. Non senza difficoltà. "Chi ha vinto e chi ha perso sulla riforma della giustizia? Direi un pareggio, ma con la vecchia regola del gol in trasferta. Quindi va bene così. Alla fine la chiude sempre Draghi.

E per fortuna che è così", è il parere di Giorgetti.

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