"Sono stati maleducati". Spara in piazza: 5 feriti

Poteva essere l'ultima sera di movida in epoca di Dpcm e invece si è trasformato in un sabato sera di paura

"Sono stati maleducati". Spara in piazza: 5 feriti
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Poteva essere l'ultima sera di movida in epoca di Dpcm e invece si è trasformato in un sabato sera di paura. Nove colpi di pistola e cinque feriti non sono la consuetudine per Reggio Emilia, cittadina che, negli anni, ha visto crescere i livelli di infiltrazione della criminalità organizzata e qualche tensione dovuta all'immigrazione, ma che ha soprattutto reagito con un restyling del centro, riportando nelle piazze tutto il bello e il buono della città del Tricolore.

Invece proprio a pochi passi dal palazzo dove nacque la nostra bandiera, sabato sera si è scatenato l'inferno. Ad aprire il fuoco è stato Gaetano Lombardi, 43 enne, operaio di origini campane. A cadere sotto i suoi colpi cinque giovani, di due gruppi di amici, uno di italiani e l'altro di nordafricani. L'uomo ha precedenti di polizia per stalking: in un video lo si vede camminare, goffo e appesantito, lungo una galleria commerciale. Pochi istanti dopo, sono quasi le 23, Lombardi scarica la sua Beretta calibro 6,35 sui ragazzi, due minorenni. Il più grave, 20 anni, è ancora in prognosi riservata, non in pericolo di vita.

L'arma è risultata rubata un anno fa a Reggio Calabria. Alle 2 di notte la squadra mobile, guidata da Guglielmo Battisti, ha rintracciato Lombardi a casa sua, non lontano da piazza del Monte, luogo della sparatoria e cuore dello struscio reggiano, a due passi dal teatro Valli e dalla cattedrale. Dapprima l'uomo ha negato. Poi oltre alla pistola, nascosta sotto il lavello, sono spuntati fuori gli stessi abiti, inquadrati più volte dalle telecamere. Ora è accusato di tentato omicidio plurimo, ricettazione e detenzione illegale di arma. Il perché del gesto resta agganciato alle poche parole: «Mi hanno offeso, forse ho esagerato». La dinamica è ancora da chiarire secondo il vicequestore Giuseppe Ferrari. Alcuni ragazzi hanno raccontato: «C'era già stato un litigio in piazza Martiri, ma nessuno aveva mai visto prima quell'uomo». Poi tutti si sono poi spostati e la serata è proseguita. A un certo punto Lombardi ricompare, armato e non ha tempo per convenevoli e chiarimenti.

I suoi colpi sono così inattesi che, mentre i ragazzi cadono feriti, alcuni passanti restano immobili mentre altri estraggono pure il cellulare per filmare la scena perché, come ha ripetuto il sindaco, Luca Vecchi, «una cosa simile non è mai successa e non deve succedere».

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