
Fattore selfie sul conclave. Papa/razzi di loro stessi, i cardinali che tra pochi giorni parteciperanno alle sedute nella Cappella Sistina per eleggere il successore di Francesco stanno vivendo giorni di relativa tranquillità a Roma, tra messe, visite alle parrocchie, giri in pullman e conciliaboli per mettere a punto le strategie da attuare dal 7 maggio. Molti di loro sono fermati da romani e turisti che chiedono un selfie sperando che sia quello con il futuro papa. Ma altri documentano in prima persona queste vacanze romane che per uno di loro 133 si concluderà con un soggiorno a vita in Vaticano.
Anche i papabili, nel loro piccolo, scattano. Non sorprende che lo facciano tre dei cardinali più giovani della compagnia: il portoghese Américo Manuel (51 anni), vescovo di Setubal (la città di José Mourinho), l'ucraino Mykola Bychok (45 anni, il rookie), vescovo dell'eparchia greco-cattolica ucraina a Melbourne e il cardinale Giorgio Marengo (50), cuneese prefetto apostolico di Ulan Bator in Mongolia. I tre si sono ripresi con aria sorridente, Bychok anche con una spettacolare mitra in testa, dentro San Pietro il giorno dei funerali di Francesco. Non fosse per l'abbigliamento, i tre sembrerebbero nerd panciuti di mezza età alla fine della sfida di calcetto del giovedì, l'aria allegra contrasta un po' con la solennità e la tristezza della circostanza, ma alla fine sono gggiovani, bisogna capirli.
La foto, pubblicata su X da Ines San Martín, vicepresidente delle Pontificie opere missionarie degli Stati Uniti, non è passata inosservata, in molti l'hanno condivisa sui social. Tra essi il vaticanista Jeanne-Pierre Denis, che ha consacrato l'immagine come il simbolo del primo «conclave della generazione selfie». Certo, le fotocamere nei cellulari esistevano già nel 2013, ma di quel conclave non si ricordano simili disinvolte documentazioni visive.
Un altro selfie decisamente divertente è quello scattato e postato dal cardinale giapponese e arcivescovo di Tokyo, Tarcisio Isao Kikuchi, il cui faccione sorridente compare in primo piano mentre alle sue spalle alcuni colleghi chiacchierano amenamente a bordo di un pullman. Una foto spontanea e fresca, che trasmette una piacevole atmosfera da gita senza essere minimamente blasfema.
Più discutibile di certo il gesto dell'americano Timothy Dolan, colui per cui fa il tifo Donald Trump, che si è fatto riprendere in un video con sullo sfondo la bara di Francesco, che ha poi postato in rete.
Indignazione, critiche, ma sono cose a cui il divisivo arcivescovo di New York è abituato, essendo in patria una star del web. Se fosse eletto, come sperano alla Casa Bianca, sarebbe il primo papa influencer. Ai suoi 132 colleghi decidere se si tratti di una buona idea.
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