È scontro aperto tra Recep Tayyip Erdogan ed Emmanuel Macron. Tema dell'acceso contrasto, la gestione della questione curda in Siria. Come è noto, il presidente turco ha mandato le sue truppe nel nord del Paese confinante per risolvere a modo suo il problema di quelli che lui chiama tout court terroristi. Ma i miliziani curdi in Siria sono qualcosa di diverso da quelli del Pkk impegnati in una guerra senza quartiere e senza regole con il potere centrale di Ankara: essi sono stati i protagonisti, sostenuti dagli americani, di una valorosa resistenza armata allo «Stato islamico» e tra il 2014 e il 2015 nella città di Kobané sottoposta ad assedio dall'Isis hanno imposto una decisiva svolta al conflitto.
Una volta sconfitto l'Isis sul campo, i curdi sono stati dimenticati dall'Occidente e fatti oggetto degli attacchi dei turchi e dei loro alleati in Siria. Mentre gli americani traccheggiano, Macron è stato l'unico a prendere posizione in loro favore: giovedì scorso ha ricevuto all'Eliseo una delegazione delle Forze democratiche siriane (Sdf), composte da combattenti arabi e curdi, promettendo loro il sostegno di Parigi.
Da qui l'equivoco che ha poi suscitato l'ira di Erdogan. Il comunicato dell'Eliseo parlava di «omaggio al sacrificio e al ruolo determinante delle Sdf nella lotta a Daesh», riaffermando «la priorità di questa lotta dal momento che la minaccia terroristica continua» e offrendo una mediazione francese per un dialogo tra Sdf e Turchia. I curdo-arabi hanno in seguito sostenuto che Macron avesse parlato dell'invio di «nuove truppe francesi» nella Siria settentrionale, provocando l'immediata reazione di Ankara.
Dapprima il portavoce del governo turco ha criticato il sostegno francese ai curdi, poi ha chiesto «posizioni chiare sulla lotta a ogni tipo di terroristi», ricordando che per Ankara le Sdf questo sono. Infine è intervenuto lo stesso Erdogan che con il suo tipico stile aggressivo ha bollato come «totalmente sbagliato» l'approccio francese, chiedendo anche «chi siete voi per parlare di mediazione tra la Turchia e un'organizzazione terroristica?».
Dopo una tesa telefonata tra i ministri degli Esteri dei due Paesi, Macron si è trovato costretto a negare l'intenzione di un intervento unilaterale francese contro l'Isis nel nord della Siria. Ma la tensione rimane.RFab
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