Sovranisti scatenati contro Palazzo Chigi: "Hai svenduto l'Italia"

Salvini raduna i suoi: in piazza nel weekend Più composta la protesta di Fi: «Paese debole»

Sovranisti scatenati contro Palazzo Chigi: "Hai svenduto l'Italia"

Il centrodestra attacca il governo sulla riforma del Fondo salva Stati, accusandolo di mentire e chiedendo al M5s di chiarire la sua posizione, ma con toni e obiettivi diversi. «Si vergogni!», grida Matteo Salvini a Giuseppe Conte, dopo l'informativa urgente del premier in Senato sul Mes, subito ripreso dalla presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati. Conte l'ha preso di mira direttamente e il leader della Lega lancia la sfida: «Sabato e domenica saremo in mille piazze per fermare il trattato e impedirvi di barattare il futuro dei nostri figli con le vostre poltrone».

È scatenata anche Giorgia Meloni, presidente di Fdi, convinta che il Fondo salva Stati «diventa fondo salva banche». Mentre più moderata è la posizione di Forza Italia, espressa da Lucio Malan, Maurizio Gasparri e Andrea Cangini, che sottolineano quanto le divisioni tra i giallorossi indeboliscano un esecutivo che deve invece condurre in Europa un negoziato difendendo gli interessi degli italiani. «Prendiamo tempo», consiglia al Parlamento l'azzurro Renato Brunetta.

L'atmosfera è incandescente a Palazzo Madama e quasi tutti i leghisti lasciano l'Aula dopo il discorso di Conte, appena terminato l'intervento del capogruppo Riccardo Molinari. Quando inizia a parlare la Meloni, anche il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri abbandona l'emiciclo, tra gli inutili tentativi dei parlamentari di Fdi di trattenerlo, al grido: «Ministro-ministro».

All'inizio quello del premier è soprattutto un attacco a Salvini, che era vicepremier del suo primo governo quando sono partiti i negoziati sul Mes e dunque «sapeva tutto». Al momento della replica il Capitano ci va giù duro. «Gli italiani da un premier si aspettano risposte e soluzioni, non insulti. Chi vive di rabbia e rancore vive male, passa una grama vita». Il leader del Carroccio dice che «sui banchi del governo c'è qualcuno che mente, generalmente è chi non ti guarda negli occhi e va dagli operai dell'ex Ilva a dire che non ci sono soluzioni. Chi sta mettendo a rischio i risparmi degli italiani è seduto lì». Poi Salvini si rivolge «agli amici dei 5 Stelle» e dice di condividere le richieste fatte alla Camera. Un fatto positivo c'è, per il Capitano, e cioè il fatto che ad ascoltare Conte mancavano 60 parlamentari della maggioranza, fra i 5 Stelle e la sinistra. «Neanche la sua maggioranza lo ascolta», sottolinea. E il leghista Claudio Borghi, che dà a Conte del «mentitore seriale», commenta su Twitter che l'assenza di Luigi Di Maio in Senato «è una minima fonte di speranza».

La Meloni dice che l'Italia «non ha alcuna ragione al mondo di sottoscrivere questo trattato così come ci viene proposto», ma teme che Conte abbia dato «l'ok di fatto» per ingraziarsi le «consorterie europee». E al premier, accusato di voler «svendere l'Italia» facendone «il bancomat d'Europa», dice che dopo essersi «presentato come avvocato del popolo, non le consentiremo di diventare il curatore fallimentare degli italiani, la manderemo a casa prima». E pressa i 5S ad «alzare la testa».

La preoccupazione di Fi è, invece, che un governo così diviso non abbia la forza e la credibilità per imporre in Europa le necessarie modifiche al trattato, come dice Malan.

Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera, accusa Conte di aver «usato un'aula parlamentare per regolare i conti con forze che sono all'opposizione del suo governo» e per «prendersela con l'opposizione». Invece di spiegare nel merito la posizione sul Mes. «Il pericolo più grande è che si diffonda la percezione che questo Paese voglia uscire dall'euro e rendere il proprio debito non sostenibile», avverte Brunetta.

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