Politica

Spacca la testa al suo cane e lo getta tra i rifiuti

Una manifestazione per chiedere giustizia: «Daspo urbano a chi compie gesti del genere»

Chiara Giannini

Avrebbe dato così tante botte al suo cane, un meticcio di pochi anni di nome Zeus, da spaccargli il cranio. Quindi lo avrebbe preso e gettato in un cassonetto, chiuso dentro a un sacchetto della spazzatura dove è rimasto agonizzante, con materiale cerebrale che fuoriusciva dalla testa e un occhio di fuori. La bestiola è stata trovata dopo diverse ore, grazie a una signora che ha sentito i guaiti. Recuperato dai vigili urbani, è morto dieci minuti dopo essere arrivato in clinica veterinaria.

È successo a Modena, una città così indignata dall'accaduto che due associazioni animaliste, la Nati per vivere e la Lav, hanno organizzato per domani una manifestazione per chiedere che questi fatti non accadano più, ma soprattutto che al responsabile sia dato il daspo urbano. Ora Gennaro Laezza, modenese di 29 anni, dovrà rispondere del reato di maltrattamento di animali. È stato individuato e quindi denunciato grazie a delle videocamere di sicurezza che lo hanno ripreso mentre gettava Zeus tra i rifiuti.

«Chiunque maltratta o uccide un animale - spiega l'avvocato Elisabetta Aldrovandi, presidente dell'Osservatorio nazionale sostegno vittime - rischia al massimo una pena di due anni, il che significa, a meno che non abbia commesso altri gravi reati nei cinque anni precedenti, niente carcere. In Italia le pene fino a tre anni sono sospese e fino a quattro anni si può accedere a misure alternative come l'affidamento in prova ai servizi sociali. Per questo chiediamo un inasprimento della pena per chi compie questi gesti e il Daspo urbano». Cinzia Vescovini dell'associazione Nati per vivere chiarisce: «La manifestazione, pacifica, partirà alle 13 da viale Gramsci per arrivare in via Tonioli, dove è accaduto il fatto. Diciamo basta a queste cose, sono intollerabili. Chi ha compiuto questo gesto, peraltro, ha un figlio piccolo e ci chiediamo se una persona così violenta sia addirittura in grado di fare il genitore. La gente va sensibilizzata affinché i maltrattamenti siano denunciati prima che si arrivi al peggio».

Anche Sara Ferrarini, referente delle guardie zoofile dell'Oipa di Modena chiede «più collaborazione da parte delle persone. I vicini di casa sapevano, hanno sentito i guaiti, non capisco perché non hanno chiamato le forze dell'ordine o qualche associazione. Noi siamo sempre disponibili a intervenire». Del caso si è occupata anche Rita Dalla Chiesa, che su Twitter ha scritto: «Partecipate tutti alla manifestazione. Ci vuole la galera per queste persone.

Noi che amiamo gli animali siamo moltissimi, come moltissimi saranno i voti che perderete se non ci aiutate a proteggerli».

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