Spaccio fuori da scuola e bottigliate: in manette la gang di pusher africani
24 Aprile 2019 - 09:01La base nei vicoli del centro storico. Botte in testa ai "clienti"
Il guadagno giornaliero era in media di 600 euro, la cifra che tanti italiani racimolano in un mese. Una gang di gambiani e nigeriani vendeva morte anche ai minorenni, spacciando in uno dei più belli e noti posti al mondo: Agrigento, a due passi dal salotto buono della città. I carabinieri hanno fatto «piazza pulita» arrestando i sei che avevano preso possesso di piazza Ravanusella, nel centro storico della Città dei Templi, seminando paura tra i residenti, gli operatori commerciali e la comunità senegalese, che è parecchio attiva ad Agrigento, tanto da registrarsi persino dei violenti scontri tra quest'ultima e i gambiani.
Come ninja sui tetti, i carabinieri hanno filmato gli scambi, i nascondigli negli anfratti di vecchie case abbandonate, bypassando, in questo modo, le vedette che scattavano a ogni minimo segnale di pericolo. E hanno preso atto del fatto che gli acquirenti fossero giovani e giovanissimi, frequentatori di pub e happy hour e studenti che, all'uscita di scuola, facevano rifornimento di qualche dose. Tra i 32 segnalati alla prefettura come consumatori ci sono, infatti, molti 16enni.
Gli spacciatori erano dei violenti. In più occasioni hanno preso a bottigliate di vetro in testa gli acquirenti semplicemente perché erano spesso ubriachi o sotto l'effetto di stupefacenti e litigavano anche fra loro. «Uno dei dati più impressionanti che hanno colpito gli investigatori dicono i carabinieri - è stata la determinazione, la sfrontatezza e la violenza con cui il sodalizio operava indisturbato».
Ieri il blitz con un elicottero del 9° elinucleo Carabinieri di Palermo, che ha puntato il suo faro sui tetti delle palazzine fatiscenti del centro storico, e poi le irruzioni e le perquisizioni a tappeto degli oltre 100 carabinieri del Comando provinciale di Agrigento e delle unità cinofile del Nucleo di Palermo, impiegati nell'operazione che è partita nell'ottobre 2018 e ha registrato numerosi arresti. I sei finiti in manette ieri sono quattro gambiani e un nigeriano, arrivati via mare tra il 2014 e il 2017, e una donna proveniente dal Belgio e con passaporto italiano. Gli arresti sono avvenuti ad Agrigento e uno a Palermo.
«Il giro di affari complessivo registrato nel corso dell'intera operazione - dicono i carabinieri di Agrigento - è stato stimato in oltre 150mila euro, se si considera che ogni giorno aveva luogo una media di 40 scambi di stupefacente, per oltre 120 grammi di roba smerciata e con un guadagno medio di oltre 600 euro per ogni giornata lavorativa».
«Da anni è risaputo che Agrigento ha questi luoghi oscuri dove si svolge lo spaccio ha detto la pm Alessandra Russo, che ha condotto le indagini - rendendo invivibile questa zona. Abbiamo agito per risolvere il problema definitivamente, andando oltre agli arresti singoli.
Per questo si è trattato di un'indagine più lunga che ha portato alla scoperta del giro, controllato dai sei elementi arrestati».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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