Spagna al buio in 5 secondi. "Guasti causati dal solare"

Il blackout per la mancanza improvvisa di 15 Gigawatt. Due mesi fa l'allarme dell'autorità elettrica: "Rinnovabili, rischio disconnessioni"

Spagna al buio in 5 secondi. "Guasti causati dal solare"
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La Spagna si è riaccesa. Ora dopo ora, lentamente. Tutto è tornato alla normalità, o quasi: treni, aerei, internet. Anche l'Atp Masters 1000 di Madrid di tennis è ripartito, recuperando molte partite del tabellone. Ma niente tornerà davvero come prima dopo il blackout che ha spento il Paese, e il vicino Portogallo, per molte ore lunedì in quello che il commissario europeo all'Energia, Dan Jorgensen, ha definito «il più grave incidente degli ultimi vent'anni in Europa».

La Spagna ora ha paura che il lunedì nero possa ripetersi. E per evitare che questo accada deve comprendere bene che cosa è successo esattamente poco dopo le 12,30 di lunedì. L'ipotesi che possa essersi trattato di un cyberattacco è stata esclusa sia dal gestore spagnolo Ren sia dal governo portoghese.

Questo da un lato tranquillizza i complottisti, ma dall'altro lascia aperta la questione. Anche perché ieri l'Agenzia spagnola statale di Meteorologia (Amet) ha escluso che lunedì si sia verificato «alcun fenomeno atmosferico anomalo, nemmeno variazioni brusche delle temperature», come lunedì aveva sostenuto la rete elettrica portoghese tentando di scaricare così la responsabilità sui poco amati «cugini».

Quel che è certo è che, come ricostrusce Ren, alle 12,33 di lunedì la rete ha sofferto di un primo evento di perdita di generazione a cui è seguito, cinque secondi dopo, un secondo episodio simile e che questa «forte oscillazione nel flusso di energia», pari a una perdita di 15 Gigawatt, ha provocato la disconnessione del collegamento elettrico tra Spagna e Portogallo e il resto d'Europa e il collasso del sistema elettrico. Naturalmente questa «anamnesi» non spiega la vera causa dell'apocalisse energetica. Ren si limita a individuare il punto di rottura nell'Estremadura, regione sud-occidentale della Spagna, ai confini con il Portogallo, dove si trovano molti impianti idroelettrici, solari e il più potente impianto nucleare del Paese. Ieri El Mundo ha rivelato che già a febbraio Ree aveva messo in guardia da un rischio disconnessione a causa dell'elevata penetrazione delle energie rinnovabili. Ieri il Telegraph ha puntato il dito sulla dipendenza del sistema elettrico spagnolo dalle più fragili fonti di energia verdi alternativ.

Certo è che sul grande blackout del 28 aprile, che entrerà nei libri di storia della Spagna, tecnici ed esperti dovranno indaghare a lungo. Bruxelles ieri ha chiesto a Madrid di presentare entro tre mesi una relazione per spiegare le possibili cause del blackout e per illustrare come sia stato gestito il ripristino del sistema energetico. La legislazione Ue prevede anche un'indagine indipendente condotta da esperti che entro sei mesi dovrà approntare una relazione tecnica. Da parte sua il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, ha annunciato la «creazione di una commissione di inchiesta per un'analisi tecnica» da parte del consiglio nazionale di sicurezza, che sarà coordinata dal ministero per la Transizione ecologica. «Il governo chiederà conto delle responsabilità degli operatori privati», ha garantito Sànchez, che «dopo una notte intensa», ha voluto ringraziare la cittadinanza «per essere stata di nuovo esempio di responsabilità e civismo».

La vita ieri è tornata alla normalità, anche se si contano cinque vittime indirette del blackout. Tre appartengono a una famiglia di madre, padre e figlio rispettivamente di 77, 81 e 56 anni uccisi nel loro appartamento di Taboadella in Galizia dal monossido di carbonio sprigionato da un generatore malfunzionante a cui avevano attaccato il respiratore usato come supporto vitale di uno dei due anziani.

Le altre vittime sono una donna di 46 anni ad Alzira (Valencia) che soffriva di una patologia polmonare e che respirava grazie a una macchina che si è spenta perché senza corrente e un'altra donna uccisa da un incendio scoppiato nel suo appartamento nel distretto di Carabanchel, a Madrid, quasi certamente a causa di una candela accesa per illuminare una stanza.

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