Spara in due basi militari: morti 4 marines

Un uomo, nato in Kuwait, ha attaccato due centri della Marina in Tennessee. Gli investigatori: affascinato dall'Isis

Adesso bisognerà capire. Se si tratta di un attentato terroristico come le bombe fatte esplodere sulla Boylston Street, sul traguardo della maratona di Boston, da due fratelli ceceni, o peggio la strage a Fort Hood, nel Texas nella più grande base militare degli Stati Uniti, quando il maggiore dell'esercito Malik Nidal Hassan, uccise tredici soldati, gridando «Allah e grande». Oppure se si tratti del gesto isolato di un pazzo, di un episodio di criminalità comune. Di certo il nome del killer che ha aperto il fuoco in un centro di reclutamento della marina militare a Chattanooga, in Tennessee, uccidendo quattro persone, tutti marines, mette i brividi: Muhammad Youssef Abdulazeez. Ha 24 anni, sarebbe un cittadino americano originario del Kuwait, è rimasto anche lui ucciso nella sparatoria, e altro di lui per ora non si sa. Ha agito in due tempi, con grande determinazione, oltre alle quattro vittime ci sono anche tre feriti: uno è in condizioni critiche, un secondo è stato dimesso e il terzo è un poliziotto. L'Fbi e la Joint Terrorism Task Force stanno esaminando i precedenti dell'aggressore. Per il momento gli investigatori non hanno ragione di credere che l'uomo abbia agito con l'aiuto di un complice. E non c'erano state nè avvisaglie, nè allarmi in questi giorni sulla possibilità che le installazioni militari colpite fossero nel mirino dei terroristi. Di certo lo sparatore conosceva bene la zona e ha agito con estrema freddezza. Gli investigatori «non sanno ancora se si tratti di un attentato terroristico o di un gesto criminale». Ed Reinhold, agente speciale dell'Fbi ha detto ai giornalisti: «Stiamo esaminando ogni possibile ipotesi». Nessuno lo dice apertamente, ma tra le ipotesi serpeggia soprattutto quella di un attacco ispirato dall'Isis. Anche perchè secondo altre fonti il cecchino sarebbe stato «affascinato dall'Isis».

Secondo alcuni testimoni l'uomo avrebbe prima sparato contro le vetrine di un centro di reclutamento militare a due passi dal centro comerciale situato sulla Lee Highway, dopodichè si sarebbe diretto sul luogo della strage che dista circa sette chilometri. La sparatoria è iniziato intorno 10.45 ed è durata una trentina di minuti. Un ufficiale di polizia, ferito a una caviglia dalle pallottole, lo ha raccontato così: «Era molto determinato e molto veloce». Gina Mule, cameriera di un ristorante, ha detto di aver visto un uomo a bordo di una Mustang decappottabile d'argento, sparare con un «fucile molto potente». Un fucile a ripetizione di quelli in dotazione anche ai militari. La donna ha fatto appena in tempo a nascondersi: «Non so quanti colpi ha sparato, ma erano molti» ha detto. L'uomo «era in possesso di varie armi», dicono al Chattanooga Times Free Press. Un secondo testimone, April Grimmett, stava lavorando in un salone di parrucchiere quando guardando fuori dalla finestra ha visto un uomo fuggire tra le auto: «Poco dopo abbiamo sentito gli spari, ma non abbiamo visto cosa sia successo all'uomo che fuggiva». E aggiunge: «É stata una cosa folle». Fred Wight, un commesso in un vicino negozio di auto ricambi, ha detto alla Cnn che dopo aver sentito colpi di pistola, tre persone sono corse in negozio, urlando: «Ho pensato che qualcuno stesse sparando contro di loro». Trenta, quaranta colpi «ma non sono mai riuscito a vedere chi fosse a sparare». Messaggi di allerta sono subito comparsi sul sito del vicino campus universitario, misure di sicurezza sono scattate nel centro commerciale, almeno 16 persone si sono barricate in un ristorante vicino seguendo gli sviluppi della vicenda in tv. Abdulazeez è stato ucciso dopo una sparatoria con la polizia, ma non è chiaro se la polizia lo abbia ucciso o si sia ucciso.

Ci si chiede il motivo che abbia spinto la mano omicida, il perchè di quell'obiettivo preciso, il centro di reclutamento militare, se possa trattarsi di qualcuno che ha a sua volta indossato la divisa.

Anche per questo il Pentagono ha aspettato prima di confermare ufficialmente il numero dei marines uccisi. Non un dettaglio, soprattutto per un Paese dove si respira la paura che il terrorismo possa attaccare il cuore delle istituzioni così come i militari.

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