Politica

"Spariti 30 milioni dal fondo per le famiglie". Ma per la Bonetti non ci sono tagli

Il Family Day denuncia la sparizione di 30 milioni di euro dal fondo per aiutare i genitori. La replica di Bonetti: "Non ci sono stati tagli". Ma la Lega attacca: "Per le famiglie non c'è nulla"

"Spariti 30 milioni dal fondo per le famiglie". Ma per la Bonetti non ci sono tagli

"Il governo non ha fatto abbastanza per le famiglie". A dirlo, in un'intervista al New York Times, non sono i leader dell'opposizione, ma la stessa ministra Elena Bonetti. Ieri la renziana titolare del dicastero per la Famiglia e le Pari Opportunità aveva ammesso che le misure messe in campo per sostenere i nuclei familiari nella fase due "non sono sufficienti".

Oggi, all'indomani dello sfogo della ministra di Italia Viva sul quotidiano della Grande Mela, a puntare il dito contro il governo è Massimo Gandolfini, leader del Family Day che denuncia come anche l’importo a disposizione del Fondo politiche per la famiglia, istituito nel 2006 per promuovere e realizzare interventi a tutela di genitori e figli, sia stato decurtato. Per il 2020, denunciano dall’associazione, mancano all’appello 30 milioni di euro. La dotazione prevista dall’attuale legge di bilancio, infatti, si legge sul sito della Camera dei Deputati, "è pari a 74,5 milioni di euro", contro i 100 milioni del 2019.

"Non solo non viene dato un euro in più alle necessità delle famiglie ma ne vengono sottratti ben 30 milioni ad un fondo che era già di per sé insufficiente", attacca Gandolfini. "Le famiglie, in particolare quelle numerose – prosegue - sono allo stremo, visto che non c’è alcun aiuto che si riferisce al numero dei figli carico e al numero di componenti del nucleo familiare, senza contare che il 17 per cento delle famiglie con più quattro figli sono sotto la soglia di povertà, e che genitori titolari di imprese o partita iva rischiano poi di cadere nella povertà assoluta". "Il peggioramento delle condizioni economiche è aggravato dall’impegno nella formazione dei propri figli, totalmente demandata alla buona volontà di mamme e papà che, mentre cercano disperatamente di tornare a lavoro, continuano a fare da docenti, tecnici informatici e animatori delle giornate dei loro figli", aggiungono dall’associazione, invocando le dimissioni della ministra.

A chiedere spiegazioni alla titolare del dicastero è anche il leader della Lega, Matteo Salvini. "Cosa ci sta a fare?", tuona il capo del Carroccio, che si schiera con le associazioni organizzatrici del Family Day, "preoccupate per il rischio che molte famiglie sprofondino nella povertà assoluta". "Hanno ragione", ha detto Salvini. "In questo momento drammatico - commenta - il governo taglia il fondo per aiutare i genitori".

Secca la replica della ministra Bonetti: "Suggerisco al senatore Salvini di verificare le notizie prima di inseguirle, non c'è alcun taglio al fondo famiglia già approvato con la legge di bilancio a dicembre 2019, le sue risorse sono state tutte destinate alle politiche familiari, insieme ai 600 milioni aggiuntivi che la legge di bilancio di quest'anno ha destinato alle famiglie". "Queste risorse - ha precisato - sono già allocate nel bonus bebè, nel bonus nido e nei congedi per i padri estesi a sette giorni".

Ma dalla Lega insistono. "Il ministro Bonetti dice che non ci sono tagli al Fondo Famiglie, smentendo non solo il servizio Studi della Camera che ufficializza una sforbiciata di 30 milioni, ma soprattutto smentisce sé stessa che il 5 maggio ammetteva di ritenere le risorse 'del tutto insufficienti a rispondere alle esigenze reali delle famiglie"', ribatte Salvini. "Dopo i litigi tra Bonafede e Di Matteo e tra i renziani e i grillini, il governo regala un'altra rissa: Bonetti contro Bonetti", ironizza il leader leghista, che chiede al governo di destinare ai genitori da subito almeno 200 euro al mese per ogni figlio.

"O è il sito della Camera dei Deputati che dice bugie o è il ministro che mente", gli fa eco Simone Pillon. "Se poi fanno le scatole cinesi con i fondi ce lo vengano a spiegare in Parlamento", va avanti il senatore, raggiunto al telefono dal Giornale.it. "Il punto centrale - attacca - è che nelle misure per la ripartenza non c'è nulla a favore delle famiglie italiane che stiamo trascurando da troppo tempo".

"Lo facciamo per gli stranieri irregolari che accogliamo nel nostro Paese, non vedo perché non possiamo farlo per loro", conclude il parlamentare leghista.

Commenti