"Voglio costruire un’alternativa a Renzi, dentro il Pd. I tempi sono maturi. Però voglio che si parta dalle idee, non dal nome". Dalle colonne di Repubblica Roberto Speranza, lancia la sua sfida al premier e si candida alla segreteria del partito.
"Tutti sanno che lavoro per costruire un’alternativa", sottolinea, "Tra fine 2016 e inizio 2017 penso che sia il periodo giusto. L’importante comunque è che il congresso si svolga prima delle Politiche". Poi la stoccata: "Non è accettabile sottovalutare le amministrative. Io sto girando l’Italia, dobbiamo lavorare per il miglior risultato. Se mandiamo un messaggio unitario siamo sicuramente più forti". Motivo per cui preferisce tacere del referendum: "Non parlo fino al giorno dei ballottaggi. Sarebbe meglio lasciare fuori dalle Comunali questi banchetti, perché c’è una parte della nostra gente che voterà per i nostri candidati, ma sceglierà il no al referendum. In Parlamento abbiamo votato in modo sostanzialmente unitario la riforma. Però è legittimo che anche nel Pd ci siano persone che rivendichino di votare no. Per vincere le amministrative serve anche il loro voto".
In ogni caso quello di giugno non è un test sul governo: "È un voto comunale, non è
che il giorno dopo ne risponde il governo", spiega, "Però ci dirà dello stato di salute del Pd. Questo è anche un voto politico, pensi che nel centrodestra le comunali di Roma assomigliano alle primarie per la premiership".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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