Il coordinatore del Cts Franco Locatelli qualche settimana fa aveva preannunciato «un Natale tranquillo». Perchè tranquillo lo sia davvero, ci sono parecchi ostacoli da superare. A cominciare dalle scorte di vaccini, problema che pensavamo di aver archiviato con gli intoppi dell'avvio della campagna vaccinale. Stavolta le dosi servono per il terzo giro di iniezioni (almeno 350mila al giorno) ma le scatole già consegnate al momento non sono sufficienti. Entro la fine dell'anno andranno vaccinati 16 milioni di italiani e nei centri di stoccaggio ci sono poco più di 7 milioni di confezioni che andranno rimpinguate al più presto. «Oggi - denuncia la fondazione Gimbe - le scorte sono meno del 50% delle dosi da somministrare entro fine anno e rimane sconosciuto il piano delle prossime forniture, ormai al palo da cinque settimane».
«I vaccini ci saranno - assicura lo staff del generale Figliuolo - Nuove forniture arriveranno per dicembre. Prevediamo per altro che le persone non andranno in blocco a vaccinarsi ma si presenteranno agli hub gradualmente, come già accaduto con le seconde dosi».
Le previsioni fatte qualche mese fa, quando erano stati impostati gli ultimi ordini dei vaccini, devono ora adeguarsi alle nuove pressioni sulla campagna vaccinale, a cominciare dalla terza dose entro sei mesi dalla seconda. «I booster - conferma lo stesso Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e prodotti terapeutici Covid-19 dell'Ema - giocheranno un ruolo importante nella strategia vaccinale. È pienamente comprensibile se gli Stati membri preferiscono esercitare una qualche forma di flessibilità rispetto all'intervallo del richiamo, prendendo in considerazione anche una somministrazione anticipata» rispetto ai 6 mesi raccomandati. Da onorare ci sono altre due scadenze imminenti: la vaccinazione degli over 40 da lunedì prossimo (e non più dal 29 novembre) e la terza dose per gli operatori sanitari che probabilmente sarà obbligatoria dal primo dicembre. Il ministro alla Salute Roberto Speranza sta preparando il provvedimento in vista del prossimo Consiglio dei ministri: «La curva dei contagi cresce - dichiara - è giusto anticipare la dose booster per la fascia 40-59». Dal 17 ottobre al 17 novembre i casi Covid tra gli operatori sanitari sono pressoché raddoppiati: erano 1.377 e ora hanno raggiunto i 3.088, con un trend in un solo mese di circa il +130%.
E vedere i numeri che crescono fa spavento. Soprattutto tra chi non ha ancora dimenticato la crudeltà di certe giornate in terapia intensiva. Da qui l'appello degli anestesisti che, leggendo tra le righe di quel +32% di casi in una settimana, fanno una previsione: «Se andiamo avanti così e se non scatteranno misure, la tenuta delle terapie intensive durerà un mese». «Fino a poche settimane fa - spiega Antonio Giarratano, presidente Siaarti - nei nostri reparti erano quasi tutti non vaccinati, con un 5% di vaccinati fragili. Nelle ultime due settimane cominciamo a vedere anche 'fragili meno fragili', ovvero non più il diabetico, scompensato, con problemi polmonari e grande anziano, il cui equilibrio è particolarmente precario. Adesso vediamo anche pazienti che non hanno patologie concomitanti gravi in senso stretto, parliamo dei grandi obesi oppure gravi ipertesi, con un'età dai 48 ai 59 anni. Pazienti che hanno una sola di queste problematiche».
A parare l'aggravarsi dei pazienti però abbiamo un'arma in più: le pillole antivirali. Il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo ha avuto mandato dal ministero della Salute di acquisire 50mila cicli di trattamento di farmaci antivirali orali di Merck e Pfizer.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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