Trattative febbrili, porte sbattute e qualche mal di testa. La notte che porta al voto del decimo membro laico del Csm è ricca di incognite. C'è ansia sul risultato finale dell'aula a favore di Felice Giuffrè, il candidato last minute di Fdi sui cui Giorgia Meloni ha dovuto virare dopo la frittata su Giuseppe Valentino, l'ex sottosegretario alla Giustizia e presidente della Fondazione di An «bruciato» a mezzo stampa da un possibile avviso di garanzia vecchio di qualche mese per una storia legata all'inchiesta Gotha. Valentino schiuma ancora rabbia: «Non so se sono indagato né cosa mi è contestato a Reggio Calabria per colpa di un pentito, già denunciato per calunnia - dice - Sono palate di fango vergognose». Se l'incidente di Valentino è una trappola scoppiata all'improvviso o una bomba a orologeria lo capiremo forse già oggi. «Qualche giornale ha scritto che l'accordo tra centrodestra e toghe moderate era a un passo, a sinistra c'è stata un'accelerazione», spiega una fonte interna a una delle correnti presenti al Csm. Area e Md avrebbero convinto Unicost e Mi a ragionare su un nome alternativo, svelando il segreto di Pulcinella: «Il nome del costituzionalista pisano Roberto Romboli di area Pd è stato trovato con l'accordo di Area», si mormora in Transatlantico. Un'autorevole fonte di Mi, contattata dal Giornale, nega che ci sia già un accordo ma non nasconde che, spulciando i curricula dei nomi usciti dal Parlamento, quel profilo autorevole e moderato che servirebbe non sembra esserci. Dentro il centrodestra si ragiona anche su un'ipotesi nuova. Provare a individuare un candidato all'ultimo secondo in grado di garantire al centrodestra un'intesa con Mi. «Ma serve una persona giusta, uno che sappia parlare con le toghe moderate, altrimenti...». Tra l'altro, se Mi deve allearsi con la Meloni ha bisogno di un nome di peso che «valga» la spaccatura dentro la magistratura. Anche la scelta di puntare sul leghista Fabio Pinelli, unico nome bipartisan spendibile, non sarebbe una vittoria piena per Fratelli d'Italia. Non è meloniano, non è berlusconiano, ha la stimmate di essere legato a Luciano Violante. E sarebbe comunque una sconfitta per Fdi. L'ex senatore renziano Giuseppe Luigi Cucca avrebbe le carte in regola per garantire un'interlocuzione autorevole con Mi ma Azione-Italia viva ha scelto di puntare su Ernesto Carbone. Non basta. Servono almeno 17 voti e i moderati partono da 15 (sette Mi, sette il centrodestra e Carbone). Ma se si guarda al regolamento, in caso di parità 16 a 16 passa il candidato più anziano, chiunque sia nel centrodestra sono tutti più giovani di Romboli. Oggi sarà esposta al Csm la camicia che indossava Rosario Livatino, il giudice ucciso dalla mafia e proclamato beato. Che sia di buon auspicio? Oggi vedremo se arriverà un nome eventualmente alternativo a Giuffrè (che rischia comunque di prendere molti meno voti del previsto) e spendibile per cambiare un esito che appare già scritto: anche questo vicepresidente del Csm sarà di sinistra e giustizialista.
Dentro Mi qualcuno ricorda che Romboli è l'allievo prediletto di Alessandro Pizzorusso, il membro laico del Csm designato dall'allora Pci che su l'Unità scrisse che Falcone era «inaffidabile per la superprocura» perché aveva lavorato con l'allora ministro della Giustizia Claudio Martelli. E non è una buona notizia per il Guardasigilli Carlo Nordio, che in molti danno furioso per come è andata la partita. E la cui riforma della giustizia appare in salita prima ancora di essere partita.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.