Elezioni politiche 2022

La squadra azzurra in campo nella "sua". Lombardia: un piano su fisco e famiglie

Il Cavaliere sulle bollette "Dall’Iva 15 miliardi: li daremo agli italiani". E l’ex premier chiuderà la campagna a Milano

La squadra azzurra in campo nella "sua". Lombardia: un piano su fisco e famiglie

Milano. «Quello del costo dell'energia è un tema essenziale, ai prezzi attuali si rischia un disastro per le famiglie che si troveranno di fronte al dilemma di fare la spesa o pagare le bollette e anche per le imprese che dovranno ridurre il personale e aumentare i prezzi o addirittura chiudere». Così Silvio Berlusconi che correrà nel collegio uninominale di Monza ed è capolista al Senato per il proporzionale nella circoscrizione Lombardia 2 (Lodi, Milano, Pavia) e Lombardia 3 (Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova), intervenendo ieri telefonicamente alla presentazione dei candidati lombardi di Forza Italia organizzata a Milano dalla coordinatrice regionale Licia Ronzulli. «Ho chiesto per primo al governo di intervenire - ha aggiunto il Cavaliere - e ho notizia che si sta predisponendo un decreto». A fargli eco uno dei bomber del mercato azzurro, quello che lo stesso Berlusconi ha salutato come un «indipendente di prestigio», il presidente di Confapi, l'associazione dei piccoli e medi imprenditori Maurizio Casasco: «Dall'Iva, con l'aumento del costo delle materie prime, l'erario ha recuperato 15 miliardi solo negli ultimi sei mesi. Vanno messi immediatamente a disposizione, con un'Iva differente per imprese, famiglie e beni di largo consumo».

Solo uno dei punti del programma che da ieri è consultabile anche sul sito internet di Forza Italia e che i vertici del partito raccomandano ai candidati di utilizzare «contro gli attacchi violenti e i numeri falsi a cui la sinistra sta facendo ricorso in questa brutta campagna elettorale». Che, è stato annunciato, sarà conclusa proprio dal presidente Berlusconi con un grande comizio proprio a Milano al Mico, il centro congressi della Fiera, dove saranno ribaditi i cardini di un programma che, con i voti degli elettori, potrebbe diventare di governo «dopo i dieci anni - ha sottolineato Ronzulli - nei quali la sinistra ha governato per senza aver mai vinto le elezioni». Un'agenda, oggi si dice così, che per Berlusconi prevede «un netto taglio delle aliquote fiscali con l'introduzione della Flat tax al 23%, la lotta alla burocrazia con l'abolizione delle autorizzazioni preventive oggi necessarie per dare il via a un'attività imprenditoriale, una giustizia giusta con la separazione delle carriere e la parità dei diritti tra gli avvocati della difesa, l'accorciamento dei tempi dei processi entro la media europea dei 400 giorni e la non appellabilità delle sentenze di assoluzione». E poi pensioni minime ad almeno mille euro mensili per tredici mensilità e lavoro dignitosamente retribuito per i giovani, grazie alla defiscalizzazione e alla decontribuzione del praticantato e del primo impiego. E a chi, soprattutto sull'aumento delle pensioni sorriderà, Cattaneo ricorda che «l'ultima volta che sono state aumentate è stato merito di un governo Berlusconi, questi sono fatti e non parole».

«Basta con questa fandonia degli amici di Putin», tuona invece la presidente della commissione Esteri del Senato Stefania Craxi. «Forza Italia - assicura - non prende lezioni di atlantismo da chi proviene da un partito che prendeva i soldi da una nazione straniera nemica dell'Italia». Per il vice presidente della Camera Andrea Mandelli «il Paese sta morendo di burocrazia, la stessa transizione ecologica è bloccata dai timbri».

A completare la squadra Alberto Barachini, presidente della commissione Vigilanza Rai, Cristina Rossello coordinatrice di Fi a Milano, gli assessori regionali Fabrizio Sala e Melania Rizzoli, Valentina Aprea, Adriano Paroli, Matteo Perego, Alessandro Sorte.

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