Roberto Fico (nella foto) fa il pienone di indagati e condannati nelle liste per le regionali in Campania. Candidature che ora rischiano di saltare sotto la tagliola delle verifiche della commissione bicamerale Antimafia presieduta da Chiara Colosimo. Nelle chat grilline (gli storici) crescono i malumori per l'accozzaglia messa in piedi dall'ex presidente della Camera in Campania. Nella lista Casa Riformista, creatura di Matteo Renzi, ha annunciato la ricandidatura Enzo Alaia, presidente uscente della commissione Sanità della Regione Campania. Sulla testa di Alaia pende un'inchiesta della Procura di Avellino per corruzione. Fascicolo che punta ad accertare eventuali favori in ambito sanitario. A quanto trapela dagli ambienti giudiziari l'inchiesta potrebbe riservare nei prossimi giorni clamorosi colpi di scena. In piena campagna elettorale. E sarebbe, a quel punto, complicato per i duri e puri grillini difendere un candidato indagato per corruzione. A Caserta è pronto a scendere in campo l'ex sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa. Volantini e manifesti con il nome di Fico già circolano da giorni. De Rosa è condannato per falso. Altra candidatura imbarazzante per Fico è quella del capogruppo uscente della lista De Luca a testa Alta Carmine Mocerino. Sul candidato di Fico pende un'inchiesta per voto di scambio. Tre candidature pesanti che rischiano di spazzare via tutta la retorica grillina sulle candidature pulite. Mocerino è un fedelissimo di De Luca. E difficilmente il governatore uscente rinuncerà al suo portatore di voti in provincia di Napoli. C'è poi anche un nodo politico che dovrebbe essere sciolto in extremis. L'accordo con Clemente Mastella, sindaco di Benevento da anni bersaglio della propaganda grillina. Il M5s di Benevento ha presentato un documento contro l'intesa con Mastella: "Non ti vogliamo". Che farà Fico? Tirerà dritto con l'accordo con Mastella? Per condannati e indagati che entrano, c'è un'attivista storico che esce. A Napoli, un volto storico delle battaglie grilline, Alessandro Canavacciuolo è stato fatto fuori dalla lista. Un'esclusione che pesa e che sta scatenando una forte rivolta tra gli attivisti grillini. Prima di accettare la candidatura Fico aveva annunciato un codice per le liste pulite.
Codice che è a quanto pare è stato messo da parte. A gettare altra tensione nella coalizione del campo largo un video virale in cui Fico insultava pesantemente l'ex deputato di Forza Italia Luigi Cesaro. Oggi Cesaro (figlio) è tra i candidati di Fico.