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Stabilità, arriva il conto del terrore

Ai 70 milioni già stanziati per la sicurezza ne aggiungono altri 120. Ma l'Ue avvisa l'Italia: la manovra non rispetta le regole

Stabilità, arriva il conto del terrore

Roma Contrastare l'Isis costa. Al momento, l'Italia sta spendendo 16 milioni al mese per mantenere i 750 uomini in Irak e i 10 aerei che dal Kuwait sorvolano il Califfato. Lo riporta la relazione tecnica che accompagna il decreto Missioni, all'esame di Montecitorio.I militari sul terreno sono i carabinieri che addestrano le truppe irachene in chiave anti Isis. Mentre i mezzi sono i Tornado e i droni dell'Aeronautica che fotografano (e segnalano agli altri aerei della coalizione) postazioni sensibili; in attesa che il Parlamento decida o meno di autorizzarli al bombardamento: operazione non a breve scadenza, visto che le bombe sono rimaste in Italia. Fanno parte dello schieramento anche 322 mezzi terrestri e due aerei cisterna.

Nello stesso provvedimento sono anche riportati i costi dell'Operazione Eunavfor-Med per contrastare i barconi. Per mantenere il Cavour al largo delle coste libiche vengono spesi più di 11 milioni al mese. Cifre che, comunque, sembrano destinate ad aumentare. Pierpaolo Baretta, sottosegretario all'Economia, ricorda che la legge di Stabilità già stanzia 70 milioni a favore delle forze di sicurezza. E che a queste risorse si uniranno altri 120 milioni che dovrebbero prendere forma sotto forma di emendamento del governo alla manovra.Basteranno? Al momento il decreto Missioni, che ha scadenza trimestrale, stanzia su base annua circa 1,4 miliardi per il finanziamento dello strumento militare: lo 0,8% del Pil, una quota inferiore della media europea. Il problema dei costi è destinato ad aumentare di fronte alla richiesta di François Hollande di chiedere l'applicazione dell'articolo 42.7 del Trattato europeo. Quell'articolo impone agli Stati membri di scendere al fianco del Paese che si sente oggetto di un'aggressione militare. E la Francia ha invocato ora la sua applicazione, creando qualche frizione diplomatica sotterranea con la Germania.

Ne consegue che se l'Italia non farà venire meno il proprio sostegno a Parigi, il governo Renzi dovrà predisporre incrementi dei capitoli di bilancio, sia a favore dello strumento militare sia della voce sicurezza. Tra l'altro, già oggi alcune voci del bilancio della Difesa (quelle relative agli investimenti in tecnologia, in capo al ministero dello Sviluppo economico) vengono considerate «neutre» rispetto al deficit; e con un peso ridotto sul debito.In attesa che il governi utilizzi queste forme di flessibilità, da Bruxelles si preparerebbero brutte notizie per i conti italiani. Fonti della Commissione raccolte da Radiocor danno quasi per certo che ci sarà una valutazione negativa della legge di Stabilità. I conti italiani verranno giudicati «a rischio» per il mancato rispetto della velocità di riduzione del deficit strutturale.

Con la conseguenza che il giudizio definitivo verrà rinviato a marzo e il giudizio atteso per oggi, sospeso.

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