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Lo stadio del nuoto? Manca il progetto. La piscina non verrà più realizzata

Emiliano e il sindaco dem non hanno fatto nulla. L'impianto era atteso per il 2026

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Benedetta Pilato, la primatista italiana di rana, fresca del bronzo ai campionati del mondo in Giappone, continuerà a non avere la piscina olimpionica che le era stata promessa nella sua città. La giovane campionessa si è trasferita a Torino, perché a Taranto non c'è la vasca da 50 metri per allenarsi. Doveva essere realizzata entro il 2026, data in cui nel capoluogo pugliese si svolgeranno i Giochi del Mediterraneo, che avevano nella realizzazione dello stadio del nuoto l'opera simbolo. La settimana scorsa nel comitato organizzativo erano entrati anche Giovanni Malagò e Federica Pellegrini, dopo l'estromissione di Elio Sannicandro (l'uomo che era stato nominato direttore generale del comitato da Michele Emiliano) a causa dell'interdizione della Procura di Bari che lo indaga per una presunta tangente. E invece la piscina non si farà più. Lo ha comunicato ieri il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci (Pd). Non ci sono i tempi tecnici per realizzare la piscina entro il 2026. Anzi, non c'è proprio il progetto. Mai realizzato. Eppure a inizio anno il comitato organizzatore, allora presieduto dal Sindaco, indisse un concorso internazionale con livello di approfondimento pari a quello di un "Progetto di fattibilità tecnica ed economica, per la realizzazione ex novo dello Stadio del Nuoto. Ma dopo un'estate passata a litigare sulla richiesta di un nuovo stadio di calcio, con Emiliano e sindaco che ripetevano al governo di avere tutti i progetti pronti ed essere in perfetta linea col cronoprogramma, ora si scopre che dal 2019, data dall'assegnazione dei Giochi a Taranto, i progetti delle piscine non nono mai stati fatti. Praticamente in 4 anni i due amministratori del Pd hanno solo perso tempo in propaganda. Addirittura in una pomposa cerimonia al Museo Archeologico di Taranto fu assegnato al primo classificato del concorso un premio di 100 mila euro, e 20.000 euro ciascuno dal secondo al quinto, per un tolte di 229 mila euro. Per produrre solo render inutili. Soldi sperperati, insieme ai 65.000 euro per sponsorizzare gli eventi della stessa regione Puglia come il Medimex. A tal punto che i 150 milioni di euro inizialmente previsti dal masterpaln, a cui avrebbero dovuto contribuire con risorse proprie gli enti locali, sono risultati insufficienti. Tant'è che il governo Meloni, per non far naufragare i Giochi, tramite i ministri Fitto e Abodi in legge di bilancio ha dovuto mettere altri 125 milioni.

Da cui verranno stralciati i 33 milioni per lo stadio del nuoto, progetto iconico dei Giochi del Mediterraneo che non ci sarà come la pista di bob di Cortina.

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