Stallo al Milan, un altro rinvio cinese

La cordata di Wu e Zheng chiede una settimana in più per motivi burocratici

Stallo al Milan, un altro rinvio cinese

Il caso Vivendi non c'entra niente ma anche il Milan ha ricevuto ieri una notizia tutt'altro che incoraggiante. Agli uffici della Fininvest, infatti, è giunta dal fondo che tratta l'acquisto del club, la notifica di un nuovo rinvio per la firma del preliminare.

Il motivo ufficiale sarebbe legato al ritardo nella concessione delle autorizzazioni governative in materia di trasferimento all'estero di capitali. I manager della holding della famiglia Berlusconi hanno quantificato il ritardo in una settimana; la fonte Gangikoff, il rappresentante su Milano del fondo, invece ha allungato il periodo a dieci giorni. Le reazioni, questa volta, non sono state quelle solite, diplomatiche cioè, specialmente a casa Milan poiché l'ennesimo rinvio viene giustamente vissuto come un autentico attentato al completamento tecnico del team in vista dell'inizio del campionato (appuntamento tra meno di un mese, il 21 agosto col Torino) che già danni ha procurato (da Pjaça in avanti) e molti malumori tra i tifosi determinato.

L'identità dei principali investitori (Wu che ha la qualifica di coordinatore, Zheng che è il più ricco della compagnia) e la presenza, confermata a Fininvest, nel fondo di aziende partecipate dallo stato come rivelato dallo stesso Berlusconi qualche tempo fa, invece di procurare un cambio di passo nella conclusione della trattativa, ha finito per ingigantire sospetti e polemiche.

Lo scenario è complicato dalla mancata sintonia tra Galliani e Gangikoff il quale si è messo al lavoro come se fosse già il nuovo ad del Milan, in assenza della firma del preliminare e del versamento di un solo euro nelle casse dell'azionista. Non solo ma addirittura ha cominciato a contattare personalmente procuratori di calciatori oltre che l'agente di Montella immaginando quindi una sorta di mercato parallelo a quello preparato dall'ad in carica a tutti gli effetti fino al cloosing dell'affare, cioè fino a metà ottobre.

Un esempio su tutti è rappresentato dal sondaggio effettuato per reclutare il difensore da mettere a disposizione di Montella: Galliani ha bloccato a parametro zero Arbeloa del Real Madrid, Gangikoff ha sentito gli agenti di Caceres reduce da un rovinoso infortunio e lasciato libero dalla Juve. Tutto questo fa pensare che l'intesa tra Galliani e Gangikoff (una sorta di riedizione cinese di Pablo Dana, l'amico di Bee Taechaubol finito in un vortice di polemiche), non è mai decollata dopo il primo timido approccio (insieme incontrarono Montella appena sbarcato a Milano).

Anzi è

garantito che qualora il fondo cinese dovesse diventare il nuovo proprietario del Milan e Gangikoff assumere il ruolo di ad rossonero, il giorno dopo, Adriano Galliani lascerebbe la sua stanza e il suo incarico in via Aldo Rossi.

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