Non c'è bisogno di più tasse e di più Europa

Dinanzi a una Commissione europea che immagina altre tasse sui tabacchi e sulle aziende che superano i 50 milioni di fatturato si deve allora essere preoccupati

Non c'è bisogno di più tasse e di più Europa
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Il fumo fa male: senza dubbio. A loro volta, in certe circostanze, le grandi imprese possono usare le risorse di cui dispongono per controllare il sistema politico e ottenere trattamenti privilegiati. C'è però da chiedersi se abbia senso usare tutto ciò in maniera pretestuosa per introdurre imposte (che, tra l'altro, in Italia porterebbero un pacchetto di sigarette sopra i 6 euro) e, soprattutto, per sbilanciare ulteriormente gli equilibri istituzionali continentali.

Dinanzi a una Commissione europea che immagina altre tasse sui tabacchi e sulle aziende che superano i 50 milioni di fatturato si deve allora essere preoccupati. Le nostre economie già adesso soffrono a causa di un prelievo fiscale altissimo e non torneremo a essere competitivi se invece che invertire la rotta si userà questa o quella scusa ideologica dal salutismo all'invidia sociale per dilatare il peso degli apparati pubblici.

È inoltre pericoloso che a Bruxelles ci si voglia affrancare dalla dipendenza dai contributi degli Stati membri. È chiaro che gli eurocrati non vogliono assolutamente un ordine confederale e basato sulla sussidiarietà, tale da lasciare la maggior parte delle competenze vicine ai cittadini, ma invece ambiscano a costruire un centro di potere lontano, affidati a "esperti" e quasi senza controllo, che non risponda di quanto fa non soltanto ai singoli cittadini, ma neppure agli Stati.

Se simili proposte dovessero passare (e il timore è che Ursula von der Leyen abbia in mano strumenti persuasivi e dissuasivi assai efficaci, dato che pochi Paesi sono disposti a essere marginalizzati, com'è successo all'Ungheria), il Super-Stato in costruzione avrà un canale di autofinanziamento sempre più autonomo. E come attesta la vicenda dello Stato moderno, quale si venne a definire cinque secoli fa, disporre di una forma semplice e diretta di estrazione della ricchezza è un passo fondamentale nella realizzazione di un forte apparato di potere.

Già oggi abbiamo una Ue che sta perdendo credibilità, apparendo sempre meno legittima e al nostro servizio.

E sappiamo bene come la spesa pubblica di Bruxelles faccia danni in molte direzione: come attesta la quasi completa distruzione del settore agricolo causata da sovvenzioni, quote, direttive e via dicendo. C'è allora da sperare che alcuni tra i 27 partner sappiano bocciare questo progetto, difendendo una visione più liberale e competitiva dell'Europa.

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