Coronavirus

Lo Stato potrà emettere nuovi titoli per 25 miliardi. Slitta qualche tassa, ma poche e non per tutti. Contentino ad autonomi. Congedi parentali al 50%

Bonus da 500 euro esteso a più categorie come compensazione una tantum dei danni da virus. Confermati i rinvii delle scadenze fiscali, limitati condizionati

Lo Stato potrà emettere nuovi titoli per 25 miliardi. Slitta qualche tassa, ma poche e non per tutti. Contentino ad autonomi. Congedi parentali al 50%

Bonus da 500 euro esteso a più categorie come compensazione una tantum dei danni da virus. Confermati i rinvii delle scadenze fiscali, limitati condizionati. Decisi con colpevole ritardo visto che la più importante, il saldo Iva, cadeva proprio oggi e molti contribuenti hanno già versato. Un problema di gettito, confermavano ieri fonti del governo. In sintesi, anche un ritardo nei pagamenti, e quindi nelle entrate fiscali, può essere pericoloso per i conti dello Stato. L'interesse del governo, insomma, è che aderisca ai rinvii il minor numero di contribuenti possibile, come dimostra l'ultimo articolo della bozza di decreto: Menzione per la rinuncia alle sospensioni. In sintesi: chi verserà tasse, imposte e contributi secondo il calendario normale, potrà chiedere che ne sia data comunicazione nel sito del ministero dell'Economia.

Il costo complessivo del provvedimento del governo è di circa 20 miliardi. Più del previsto, tanto che si inizia a dubitare che il «tiraggio» funzionerà. Tradotto: in due mesi stato ed enti locali non faranno in tempo a spendere tanti soldi e quindi servirà un altro decreto. Il beneficio per le famiglie è stato calcolato nei giorni scorsi intorno a 1.400 euro a nucleo. Oltre agli ammortizzatori sociali (si legga l'articolo sotto) da 5 miliardi, contano le misure fiscali, ma anche il bonus una tantum, che rispetto alle previsioni è stato esteso a più categorie. O il sollievo per le rate del mutuo sospese (articolo a pagina tre).

VERSAMENTI RINVIATI L'ultima bozza del decreto conferma il rinvio delle scadenze fiscali, ma in una versione depotenziata. Si potranno rinviare adempimenti fiscali dall'8 marzo fino al 31 maggio i versamenti diversi dalla ritenuta alla fonte e dalle addizionali regionali. Per quanto riguarda i versamenti, la bozza stabilisce che partite Iva di minori dimensioni, con ricavi e compensi non superiori a 2 milioni di euro, possano non effettuare i versamenti di marzo sia sulla ritenuta alla fonte da redditi da lavoro, addizionali locali, Iva, contributi e assicurazione.

STOP ALLA RISCOSSIONE Sono sospesi fino al 31 maggio anche i versamenti derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione e anche gli avvisi di accertamento esecutivi emessi dall'Agenzia delle entrate e gli avvisi di addebito emessi dagli enti previdenziali.

BONUS UNA TANTUM I professionisti e gli autonomi e anche i titolari di una collaborazione coordinata e continuativa potranno avere un bonus da 500 euro. Il bonus che il precedente decreto aveva riconosciuto alle partite Iva delle vecchie zone rosse per tre mensilità sarà una tantum. Concesso agli autonomi iscritti alla gestione separata. Inclusi i lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali che hanno terminato la Naspi e per i disoccupati dell'agricoltura.

PER CHI RESTA IN UFFICIO Un sostegno al reddito particolare e limitato, cento euro, è previsto per i lavoratori dipendenti pubblici e privati con reddito inferiore ai 40 mila euro che durante l'emergenza sanitaria siano rimasti nella sede di lavoro nel mese di marzo. Confermato a mille euro il bonus baby sitter per i bambini inferiori a 12 anni del personale sanitario, medici, infermieri, esperti di laboratorio che prestano servizio Mille euro.

POCO AL COMMERCIO Previsto un credito d'imposta al 60% del canone di affitto di marzo per i commercianti alle prese con il calo di affari e le chiusure. Niente per i proprietari che dovranno continuare a pagare le tasse anche sugli affitti non riscossi.

DONAZIONI INCENTIVATE Un articolo del decreto promuove le erogazioni liberali effettuate da persone fisiche ed enti non commerciali a favore dello Stato, delle regioni, dei comuni e degli altri enti pubblici impegnate nella lotta al virus. Daranno diritto a una detrazione lorda dell'Irpef del 30%. Tetto massimo fissato a 30 mila euro.

RAI E CINEMA Il governo eroga 40 milioni di euro per mitigare gli effetti economici negativi derivanti dalla parziale sospensione del canone di abbonamento della televisione pubblica, oltre che dal prevedibile rilevante calo degli introiti pubblicitari. Confermato il voucher per cinema e teatri da spendere entro l'anno, per compensare le perdite causate dalla chiusura.

L'EFFETTO SUI CONTI PUBBLICI Il decreto dà il via libera all'emissione di titoli di debito pubblico per 25 miliardi. Cioè per lo scostamento dal deficit che il governo ha previsto per due anni. Le misure sono tante e complesse, osservava ieri un tecnico. Il rischio è che le amministrazioni non siano in grado di spendere. Possibile quindi che, al pari di Reddito di cittadinanza e Quota 100, il governo si ritrovi con dei risparmi da virus. Ieri il governo ha smentito che si stia pensando a una virus tax, cioè a una tassa una tantum per compensare le spese dei decreti.

La spesa è in deficit.

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