Patricia TagliaferriPer un lungo attimo la grande paura si è materializzata alla Stazione Termini, il profilo di un uomo, con un fucile, giacca celeste, pantaloni scuri, cappellino bianco e azzurro e scarpe a punta. Le voci dicono che potrebbe essere uno straniero. È così che alle otto della sera il cielo di Roma si carica di angoscia, preoccupazione, allerta. La polizia ferroviaria si muove subito, blocca gli accessi ai binari, e comincia ad evacuare l'area della stazione, soprattutto in basso, dove ci sono i negozi. I passeggeri tremano, si guardano l'uno con l'altro, si affrettano e la parola che passa di bocca in bocca è «terrorista». Ora, però, bisogna trovare l'uomo. È caccia. È allarme. Si guarda dappertutto, in ogni vagone, ma l'uomo con il fucile non c'è, non si trova. Alle 20 e 27 la circolazione dei treni ricomincia e le ricerche continuano, soprattutto fuori, verso via Giolitti. Tutto a posto? Falso allarme? Psicosi? Purtroppo non è proprio così. Qualcuno che va in giro armato c'è.La prima a segnalarlo è stata una donna, in metropolitana, a Piazza Bologna. Chiama il 113, attenzione c'è un uomo con il fucile che sta viaggiando verso Termini. È tanto, è abbastanza. E poi le telefonate aumentano, tanta gente ripete la stessa cosa. La stazione si riempie di polizia e carabinieri. È un fortino con divise che si muovono avanti e indietro. C'è? Esiste? La risposta arriva da una telecamera, che cattura effettivamente un individuo che se ne va in giro con un fucile perpendicolare alla gamba destra e passeggia come se «nulla fosse». È un terrorista? È straniero? La risposta arriva dopo le dieci di sera. L'uomo ha preso un treno. Era stato bloccato in un primo momento da un carabiniere, non in servizio, perché aveva l'arma giocattolo («un regalo per mio figlio», avrebbe detto) ma poi era stato lasciato andare senza prenderne le generalità dal momento che la circostanza non era stata collegata con l'allarme e la evacuazione della stazione Termini. Così, a tarda sera, i carabinieri erano ancora impegnati nelle ricerche nella zona attorno alla stazione di Anagni. L'uomo, una volta rintracciato, verrà denunciato per procurato allarme.Se ne è andato in giro con un fucile finto in mano, con tutta la paura che scorre nelle strade di tutto l'Occidente, inconsapevole o incosciente (avrebbe problemi psichici). Alla fine la paura passa. Non era un terrorista. Non c'era nessun attentato in corso. Ma questo non cambia nulla.
Roma, l'Italia, dovranno sempre di più abituarsi a vivere ore così, sperando che non sia mai la volta sbagliata, quando il terrore arriva davvero. Questa volta è solo un uomo di 40 anni con un'arma giocattolo. La paura è solo un sospiro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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