Il reddito complessivo degli italiani nel 2015 è ammontato a circa 833 miliardi di euro per un valore medio di 20.690 euro, con un incremento dell'1,9% rispetto al 2014. È quanto emerge dall'analisi delle dichiarazioni dei redditi dell'anno scorso pubblicata dal dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia. L'incremento superiore sia alla crescita del Pil nel 2015 (+0,7%) che all'andamento dell'inflazione è dovuto al computo dei premi di produttività, che due anni orsono non godettero della tassazione agevolata al 10 per cento. A parità di perimetro, la variazione sarebbe stata del +1,3 per cento. Un andamento di questo tipo fa aumentare l'allarme per la ripresa dell'inflazione che, come comunicato ieri dall'Istat, secondo i dati preliminari di febbraio si è attestata al +1,5% su base annua (+0,3% sul mese), il livello più alto da quasi quattro anni (marzo 2013) che dovrebbe comportare qualche beneficio in termini di svalutazione del debito pubblico. I rincari dei carburanti (+12,1% annuo) e dei beni alimentari (+8,8% trainato dal +37,3% delle verdure causa gelate) hanno determinato il risultato.
Ma come sono suddivise le dichiarazioni degli italiani? Tre contribuenti su dieci (il 29,5% dei circa 40,8 milioni di contribuenti) hanno un reddito compreso tra zero e 10mila euro. Altrettanti (29,6%) hanno dichiarato un imponibile compreso tra 15mila e 26mila euro, mentre uno su cinque (19,7%) guadagna tra i 26mila e i 50mila euro annui. Solo il 5,2% degli italiani ha dichiarato redditi superiori a 50mila euro. In particolare, solo 34.022 persone (lo 0,08%) dichiarano più di 300mila euro.
Le percentuali si invertono se si guarda il pagamento dell'Irpef che nel 2015 è ammontata a 155,2 miliardi. Quello 0,08% ha pagato infatti il 5,1% dell'imposta, circa 7,9 miliardi di euro (232.650 euro di media). Dal 49% di contribuenti tra 15 e 50mila euro di stipendi si trova un altro 49% dei contribuenti, dai quali arriva il 57% del gettito Irpef. Il 5,1% che ha denunciato guadagni tra i 50mila e i 300mila euro ha pagato il 33% dell'Irpef. Sono stati 12,2 milioni (comprensivi di coloro che hanno ricevuto il bonus da 80 euro che rappresenta una detrazione) coloro che hanno versato imposta nulla. L'imposta media si è attestata a 5.020 euro (+2% annuo, leggermente al di sopra dell'incremento del reddito medio). Hanno superato quota 100 miliardi gli sconti applicati, in virtù di 34 miliardi di deduzioni e di 66,1 miliardi di detrazioni.
La Regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (24.520 euro), seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (22.860 euro), mentre la Calabria è rimasta fanalino di coda (14.780 euro). Resta solo un 5,2% di pagatori di tasse a dichiarare più 50.000 euro: questi ultimi valgono il 38% dell'Irpef totale.
L'addizionale regionale Irpef ha, infine, totalizzato 11,8 miliardi di euro (+4,1% sull'anno precedente), mentre quella comunale è pari a 4,7 miliardi di euro (+5,0%). L'addizionale regionale media varia dal minimo di 230 euro nella provincia autonoma di Bolzano al massimo di 620 euro nel Lazio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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