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Stop a mutui, tasse e bollette: chiesto più deficit all'Europa

Verso uno stanziamento di 10 miliardi. L'Ue: "Presto un fondo da 25 miliardi". Tajani: "Vince la linea di Fi"

Stop a mutui, tasse e bollette: chiesto più deficit all'Europa

La giornata di ieri è stata sostanzialmente interlocutoria per quanto riguarda la messa a punto delle misure di contenimento degli effetti della crisi. Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha concordato con il Parlamento il rinvio a oggi dell'audizione sulla richiesta di scostamento di bilancio. Il motivo è semplice: i 7,5 miliardi inizialmente preventivati e cui si faceva riferimento nella lettera inviata alla Ue e alle Camere sono insufficienti. Dunque, meglio concedersi ulteriori 24 ore per riallineare il deficit agli interventi che si renderanno necessari. «Chiederemo un deficit leggermente più alto: supereremo il limite di 7,5 miliardi», ha spiegato il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli. L'ordine di grandezza è di circa 10 miliardi per un deficit/Pil attorno al 3 per cento.

Le misure allo studio, infatti, prevedono la sospensione estesa a tutto il territorio nazionale del pagamento di mutui, bollette, tributi e contributi previdenziali sia per le imprese che per le famiglie. Inoltre, «sarà previsto il congedo per tutti i lavoratori dipendenti e autonomi o in alternativa l'utilizzo del voucher baby-sitter», ha aggiunto il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, precisando che «il congedo sarà da 12 a 15 giorni per i figli fino a 12 anni mentre per le famiglie con disabili senza limiti di età con un'indennità parametrata alla retribuzione». Per tutti i settori produttivi «saranno stanziati 2 miliardi per la cassa integrazione in deroga oltre ad altri ammortizzatori sociali e ci sarà l'ampliamento della Cig ordinaria con una procedura semplificata in deroga al limite massimo consentito per 2 mesi; poi ci saranno 500 milioni per l'integrazione salariale anche per le imprese da 5 a 15 dipendenti», ha concluso Catalfo anticipando misure per gli stagionali del turismo. Da questo punto di vista, la Commissione europea sembra ben disposta nei confronti del nostro Paese. Ieri l'Ufficio parlamentare di Bilancio, «braccio armato» di Bruxelles nel controllo dei conti pubblici, ha sottolineato che l'epidemia di coronavirus «può giustificare la richiesta di allontanamento dal percorso di rientro». E anche il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, storicamente rigorista, ha dichiarato: «Lodiamo il governo italiano per le misure coraggiose adottate, sosterremo l'Italia con tutti i mezzi e le misure a nostra a disposizione». Insomma, c'è il via libera per maggiore deficit anche se, probabilmente, questo implicherà un pesante aggiustamento superata l'emergenza.

E in tarda serata la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen (nella foto), ha detto che sarà proposto un fondo di investimento da 25 miliardi per rispondere al coronavirus e che sarà «diretto al sistema sanitario, alle pmi, al mercato del lavoro e alle parti vulnerabili della nostra economia». «Le dimensioni di questo strumento - ha aggiunto - saranno considerevoli e raggiungeranno 25 miliardi. Proporrò a Consiglio e Parlamento di stanziare 7,5 miliardi di liquidità di investimento. Il denaro comincerà a arrivare nelle prossime settimane». «A Bruxelles vince la linea di Forza Italia. I capi di Stato e di Governo decidono il coordinamento a 27 sugli aspetti sanitari e scelgono la linea della flessibilità e di maggior liquidità a favore delle pmi. Vigileremo», ha commentato su Twitter, Antonio Tajani.

Ma la palla è anche nelle mani della Bce e alle misure per una maxi immissione di liquidità.

La Cdp ha, intanto, ampliato a 3 miliardi il plafond a sostegno delle banche che finanziano le pmi.

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