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Lo stop di Svezia e Finlandia: pronte 100mila espulsioni

Saranno rispediti a casa via charter i migranti che non hanno diritto all'asilo: 80mila a Stoccolma e 20mila a Helsinki. E l'Olanda rimanda in Turchia chi arriva dalla Grecia

Lo stop di Svezia e Finlandia: pronte 100mila espulsioni

I paesi europei cominciano a svegliarsi e si scrollano di dosso il diktat buonista ad oltranza. La Svezia ha annunciato ieri che sbatterà fuori 80mila migranti, che non hanno diritto all'asilo. La Finlandia l'ha seguita a ruota annunciando 20mila espulsioni. L'Olanda vuole rimandare in Turchia tutti i migranti che arrivano in Grecia. Anche l'Inghilterra chiude le porte, mentre dall'inizio dell'anno sono già arrivati in 50mila fino in Slovenia lungo la rotta balcanica. A girare il coltello nella piaga ci pensa il vicepresidente della Commissione olandese, Frans Timmermans, che denuncia: «Il 60% dei richiedenti asilo (in Europa, nda) non hanno diritto allo status di rifugiato».L'Italia nemmeno ci pensa ad espulsioni di massa e continua a salvare migranti sui barconi nel Mediterraneo. Solo nelle ultime due settimane la navi della Marina militare hanno raccattato in mare 1317 persone.La tranquilla Svezia si è stufata. Lunedì un richiedente asilo 15enne ha ucciso a coltellate la responsabile di 22 anni di un centro di accoglienza per minori rifugiati. Il governo svedese ha reso noto ieri che espellerà 60mila migranti, ma il numero complessivo salirà quasi sicuramente a 80mila. Tutti stranieri che non avevano diritto all'asilo spinti ad arrivare in Europa per motivi economici e non rincorsi da guerre o persecuzioni. «Ci vorrà tempo, forse anni» ha spiegato il ministro dell'Interno, Anders Ygeman e l'operazione, per la sua imponenza, verrà gestita con dei voli charter. Nel 2015 sono arrivati in Svezia circa 163mila richiedenti asilo, il numero più alto procapite in Europa. A 60mila è già stato rifiutato l'asilo, ma si stima che il numero aumenterà arrivando a metà del totale degli arrivi.Anche a Bruxelles sembra sia suonata la sveglia. «Il rimpatrio - ha ricordato Natasha Bertaud, portavoce della Commissione - è uno dei pilastri dell'agenda per l'immigrazione dell'Unione europea». La portavoce ha aggiunto: «Solo chi ha fondato motivo per chiedere asilo ha diritto di restare nella Ue». Per questo motivo, ha ribadito Bertaud «tutti gli Stati membri hanno il diritto e il dovere di rimpatriare i migranti che non godono dei requisiti per essere accolti».L'olandese Timmerman, primo vicepresidente della Commissione, ha rivelato che «il 60% dei richiedenti asilo non ha motivo di chiedere lo status di rifugiato» secondo dati non ancora resi pubblici di Frontex, l'agenzia europea per il controllo delle frontiere. In pratica sei aspiranti profughi su 10, arrivati in Europa lo scorso anno, sono solo migranti economici e dovrebbero venire rispediti a casa.Subito dopo gli svedesi, l'accogliente Finlandia ha annunciato che sbatterà fuori 20mila dei 32mila profughi in attesa di asilo arrivati nel 2015. «In linea di principio si parla di due terzi, approssimativamente il 65%» ha spiegato Paivi Nerg, funzionario del ministero dell'Interno. L'Olanda sta lavorando ad un piano per rimandare in Turchia tutti i migranti che approdano in Grecia, via treno a traghetto, in cambio di un ingresso regolare in Europa per 250mila rifugiati. L'Inghilterra si è rifiutata di accogliere 3mila minori non accompagnati, già arrivati in Europa, su pressione di Ong come Save the children. Londra in collaborazione con l'Onu identificherà solo «casi eccezionali» di bambini nei campi profughi siriani e nei paesi vicini che necessitino di asilo o hanno parenti in Gran Bretagna.In prima linea, sul fronte della rotta balcanica, la Macedonia ha chiuso a singhiozzo, per quasi un giorno, la frontiera davanti all'esodo che non si ferma neppure d'inverno. Il vero allarme è stato lanciato dalle autorità di Lubiana. Ieri mattina gli sloveni hanno registrato dall'inizio dell'anno 50.

989 migranti diretti in Austria e Germania, quasi duemila al giorno.

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