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Storica pace Israele-Emirati Netanyahu: stop annessioni

Tweet del presidente Usa: "Enorme svolta". Bibi: "Nuova era col mondo arabo. Territori? È solo una sospensione"

Storica pace Israele-Emirati Netanyahu: stop annessioni

Con una inaspettata mano di poker di Donald Trump, nelle vesti di mediatore, Israele ed Emirati Arabi ieri hanno firmato uno storico accordo di pace. «Enorme svolta oggi. Storico accordo di pace tra due nostri grandi amici, Israele e Emirati Arabi», ha annunciato il presidente americano su Twitter. L'intesa stabilisce piene relazioni diplomatiche tra i due Paesi. In cambio lo Stato ebraico ha accettato di sospendere la controversa annessione di alcune parti della Cisgiordania. I tre Paesi «confidano che siano possibili ulteriori svolte con altre nazioni». Fino ad ora Israele non ha avuto relazioni diplomatiche con i paesi arabi del Golfo. Pure la preoccupante influenza regionale dell'Iran ha spinto a questa intesa.

Trump ha illustrato l'accordo alla presenza di alcuni suoi stretti collaboratori, tra cui il genero-consigliere Jared Kushner, il promotore del piano di pace Usa per il Medio Oriente. Per Trump si tratta di una vittoria politico-diplomatica da far valere in campagna elettorale, le elezioni americane si terranno il 3 novembre. «Farò un accordo con l'Iran in 30 giorni se sarò rieletto», ha rilanciato il presidente americano. Anche il primo ministro Benjamin Netanyahu ha definito la giornata «storica» su Twitter e in un discorso televisivo ha affermato: «Oggi inizia una nuova era nelle relazioni di Israele con il mondo arabo».

«Questo accordo - ha proseguito - mostra l'enorme cambiamento nel modo in cui Israele è visto in Medio Oriente» e alla domanda sulle sue promesse di annessione, ha risposto: «L'annessione è ancora sul tavolo». «Non rinuncerò mai - ha poi aggiunto - ai nostri diritti nella nostra terra». «Trump ha richiesto solo una sospensione temporanea dei piani di annessione», ha precisato. Alla domanda se sostiene una soluzione a due Stati, Netanyahu ha affermato di essersi impegnato nel piano di pace di Trump, definendolo il più realistico dal 1967. Ma si è rifiutato di definire cosa potrebbe essere un'entità palestinese. I leader arabi ha precisato «vedono le politiche che ho cambiato, la forza che porto sul palco, come non esito contro l'Iran, ne sono molto colpiti».

É arrivata anche la dichiarazione del principe ereditario degli Emirati Mohammed Bin Zayed. «Nel corso di una conversazione telefonica con Trump e Netanyahu - ha affermato - è stato raggiunto un accordo per fermare ulteriori annessioni di territorio palestinese». L'ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti negli Stati Uniti Yousef Al Otaiba ha definito l'accordo «una vittoria per la diplomazia e per la regione» e «un progresso significativo nelle relazioni arabo-israeliane che abbassa le tensioni e crea nuova energia per un cambiamento positivo».

Questo accordo di pace è solo il terzo arabo-israeliano dalla dichiarazione di indipendenza di Israele nel 1948. L'Egitto ha infatti firmato un accordo nel 1979, e la Giordania nel 1994. Le delegazioni di Israele e degli Emirati Arabi Uniti si incontreranno nelle prossime settimane per firmare accordi bilaterali in materia di investimenti, turismo, voli diretti, sicurezza, telecomunicazioni. I due paesi dovrebbero presto scambiarsi ambasciatori e ambasciate. Gli Emirati Arabi Uniti e Israele si uniranno anche agli Stati Uniti per lanciare un'«Agenda strategica per il Medio Oriente».

I tre leader «condividono una visione simile per quanto riguarda le minacce e le opportunità nella regione, nonché la promozione della stabilità attraverso l'impegno diplomatico».

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