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Stuprata dal richiedente asilo. Lega e Fdi: "Sinistra colpevole"

Una donna aggredita in strada a Piacenza, un video riprende la scena. Salvini: "Basta, difendiamo i confini"

Stuprata dal richiedente asilo. Lega e Fdi: "Sinistra colpevole"

Una 55enne ucraina è riversa sul marciapiede, grida, si dimena, piange e chiede aiuto. Si fa il segno della croce, un gesto forse istintivo, per chi è credente spontaneo in un momento di terrore. Sopra di lei c'è un 27enne della Guinea richiedente asilo politico. La tiene ferma, le solleva una gamba mentre cerca di slacciarsi i pantaloni. Lei prova a scappare ma non riesce, è spaventata, mentre l'immigrato non si ferma e le sta addosso. Sono passate da poco le 6 del mattino di domenica 21 agosto. Abito nero lei, vestito di bianco lui, la scena registrata da una finestra che si affaccia sulla strada in cui si sta svolgendo lo stupro gela il sangue nelle vene. Le urla della donna rimbombano tra le pareti delle palazzine del centro storico di Piacenza mentre l'uomo cerca di concludere la sua violenza. Le strazianti richieste di aiuto svegliano gli abitanti, che chiedono l'intervento delle forze dell'ordine: le volanti arrivano in pochi minuti. Quella manciata di secondi di video inizia a rimbalzare di cellulare in cellulare. È un documento raccapricciante, che nessuno avrebbe mai voluto vedere. Fa impressione sapere che l'ucraina sia stata aggredita dal richiedente asilo e scaraventata sul selciato per essere stuprata mentre passeggiava da sola nel centro del capoluogo emiliano. Nessun deterrente ha frenato l'uomo dai suoi intenti. Nemmeno le grida di paura della donna, amplificate dal silenzio, l'hanno distolto dal suo obiettivo. Gli agenti accorsi sul posto hanno arrestato l'immigrato mentre si trovava ancora per la strada, conducendolo in carcere con l'accusa di violenza sessuale. La donna è stata trasportata in ospedale ed è tuttora ricoverata in stato di choc. Sono immagini che riducono ulteriormente la percezione di sicurezza delle nostre città, nonostante le minimizzazioni della sinistra. «Richiedente asilo e stupratore. Basta! Difendere i confini e gli italiani per me sarà un dovere, non un diritto», ha dichiarato Matteo Salvini, raggiunto dalla notizia della violenza sessuale di Piacenza. Il leader della Lega ha annunciato che presto si recherà nel capoluogo emiliano «per confermare l'impegno della Lega per restituire sicurezza al nostro Paese: 10.000 poliziotti e carabinieri in più nel 2023, più telecamere accese e blocco degli sbarchi clandestini». Anche la Lega locale ha stigmatizzato quanto accaduto per tramite di Matteo Rancan, capogruppo in Regione e commissario Lega Emilia, e di Valentina Stragliati, consigliere regionale del Carroccio, che mettono l'accento sulle «inadeguate politiche relative all'immigrazione autorizzate dal Partito Democratico, sia a livello nazionale che locale». Per Fratelli d'Italia a esporsi sul tema è stato il deputato Tommaso Foti: «È una vicenda che non può essere sottaciuta, né tanto meno minimizzata». Anche perché, prosegue Foti, la politica dell'immigrazione ad oggi perseguita fa «acqua da tutte le parti». Lo dimostrano i (purtroppo) tanti episodi come questo, le molestie sessuali e gli stupri, ma anche le rapine. Tutti episodi che la sinistra non vede, o finge di non vedere, per non ammettere il fallimento totale di una politica che si basa sull'accoglienza indiscriminata, senza controllo e senza gestione.

Ma anche la sinistra ribatte, per voce della senatrice del Partito democratico Valeria Valente e, riferendosi allo stupro di Piacenza, accusa: «È davvero raccapricciante il tentativo di Fdi e Lega di strumentalizzare anche la violenza sulle donne a fini elettorali».

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