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Stupro di Caivano, Meloni annuncia la visita all'inferno. "Presto sarò lì a bonificare l'area"

Dopo le schermaglie degli ultimi giorni sui contenuti della manovra, Giorgia Meloni convoca il Consiglio dei ministri e richiama su di sé la responsabilità di dettare la linea

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«Buon pomeriggio a tutti e bentrovati. Mi auguro che abbiate trascorso bene le vacanze, e che vi siate riposati abbastanza perché abbiamo tanto lavoro da fare e un'agenda estremamente impegnativa».

Dopo le schermaglie degli ultimi giorni sui contenuti della manovra, Giorgia Meloni convoca il Consiglio dei ministri e richiama su di sé la responsabilità di dettare la linea. Chi si aspettava un Consiglio dei ministri di stampo notarile, insomma resta deluso. La premier prende la parola e detta una sorta di programma economico-politico. Ma la leader di Fratelli d'Italia si concentra anche su una delle pagine più dolorose delle ultime settimane e annuncia di essere pronta a recarsi a Caivano, dove è avvenuto lo stupro di due cuginette di 10 e 12 anni.

Era stato don Maurizio Patriciello, il parroco anti-clan di Caivano, a scrivere Giorgia Meloni per invitarla al Parco Verde. La presidente del Consiglio non fa passare molto tempo per accettare la richiesta. «Sono rimasta profondamente colpita, come immagino tutti voi, da quello che è accaduto al Parco Verde di Caivano» dice ai ministri durante la riunione. «Le cronache ci hanno riportato notizie terribili e credo sia necessario che questo Consiglio dei ministri esprima solidarietà alle vittime e alle loro famiglie. Così come, e credo di interpretare il sentimento di tutti, esprimiamo tutta la nostra vicinanza alla giovane vittima del terribile stupro di Palermo. Rispetto a quanto accaduto, e alle denunce civili provenienti da Caivano, l'obiettivo del governo è al tempo stesso di bonificare l'area, garantendo che per la criminalità non esistono zone franche. Intendo raccogliere l'invito formulato da don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, a recarmi sul luogo: non però per una semplice visita o, peggio, per una passerella, bensì per offrire sicurezza alla popolazione, e per offrire ai giovani la possibilità di praticare sport, anche di livello. Insieme ai ministri Piantedosi e Abodi, ritengo che il Centro sportivo debba essere ripristinato e reso funzionante, immaginando - una volta superate le formalità burocratiche, ma il prima possibile - di affidarne la gestione al gruppo sportivo delle Fiamme Oro».

Don Patriciello parlando con l'agenzia Ansa si dice molto contento di questa decisione: «Ringrazio Dio e ringrazio la Meloni che ha accolto il mio invito. Ha mostrato sensibilità. E da credente ringrazio il Signore che ci dà la forza di andare avanti e di non arrenderci».

Giorgia Meloni con ogni probabilità incontrerà a Caivano anche le madri delle bimbe, una delle quali proprio alla premier ha indirizzato ieri una lettera per chiedere, con un accorato appello, di «portare via le sue bambine dall'inferno». «Presidente, siamo nelle sue mani: ci porti via da questo inferno». «La aspettiamo - scrive la donna - per farle vedere gli orrori e il degrado di queste periferie, qui non c'è solo criminalità, droga e camorra, spesso alibi della politica nel non risolvere i problemi, ma pedofilia, violenza e prostituzione».

Poi la richiesta di misure concrete per rispondere alla quotidiana emergenza. «Perché i pentiti di mafia hanno la possibilità di tornare a vivere in una condizione di protezione insieme con le loro famiglie e le vittime non criminali, come due bambine abusate no, senza la possibilità di poter avere una nuova vita con le loro famiglie lontano dagli orchi e dall'inferno?». «Quando tra qualche tempo saranno restituite ai loro genitori, torneranno a vivere là dove sono state violentate correndo gravi rischi.

Questo non è giusto e possibile».

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