Stupro sul taxi abusivo dopo la discoteca: "Questa corsa è gratis"

Arrestato un egiziano. La ragazza, 20 anni, era ubriaca. Le sevizie in un parcheggio

Stupro sul taxi abusivo dopo la discoteca: "Questa corsa è gratis"

Si è risvegliata nel proprio letto dopo una notte in discoteca e ha capito subito che le era successo qualcosa di brutto. Nella sua mente, ancora annebbiata dal troppo alcol bevuto con gli amici, hanno cominciato ad affiorare alcuni flash. Uno in particolare: un uomo sopra di lei dentro una macchina. L'amica che l'ha raggiunta e le macchie trovate sui vestiti della sera prima l'hanno convinta ad andare dai carabinieri e denunciare lo stupro subito.

È così che i militari della Compagnia Milano Duomo hanno arrestato per violenza sessuale Ahmed Nabawy Ahmed Elshebbiny, tassista abusivo di 61 anni nato in Egitto con cittadinanza italiana (è nel nostro Paese dagli anni Ottanta). «La vittima, una studentessa di 20 anni - spiega il capitano Renato Puglisi - si è presentata da noi nel pomeriggio dello scorso 16 giugno. I suoi ricordi della notte appena trascorsa, anche se frammentari, sono stati preziosi per individuare l'aggressore». La giovane ha raccontato di aver passato la serata con gli amici alla discoteca Old Fashion, la stessa davanti alla quale alcuni giorni fa è stato accoltellato Niccolò Bettarini, per una festa di compleanno. Ha ammesso di avere bevuto molto e di essere uscita poco prima delle 5, sola e completamente ubriaca. È salita sull'auto dell'uomo che conosceva già, perché altre volte l'aveva accompagnata a casa, anche insieme ad altre persone. Il 61enne l'ha portata in un parcheggio appartato e ha abusato di lei approfittando del suo stato di incoscienza. I frammenti che la vittima ricorda: lui che la tocca, un luogo con alberi e un cartello stradale, la luce dell'alba, quell'uomo sopra di lei sul sedile del passeggero e poi sempre lui che scende per pulire il sedile, il colore grigio dell'utilitaria e quelle frasi pronunciate dopo la violenza. «Questa cosa resta tra di noi, io ti voglio bene», le dice riaccompagnandola a casa. E quando lei chiede di pagare la corsa: «No, non ti preoccupare...».

La ragazza crolla sul letto, quando si sveglia comincia a ricostruire. Si confida con due amici. «Nonostante quello che aveva subito, sorprende la precisione dei particolari riportati dalla vittima», sottolinea il procuratore aggiunto Letizia Mannella che ha coordinato le indagini insieme al pm Gianluca Prisco. Il racconto è definito «pienamente attendibile» dal gip Alessandra Simion, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le conferme sono arrivate dalle analisi del Soccorso violenza sessuale della clinica Mangiagalli e da quelle del Ris di Parma: il Dna dell'arrestato corrisponde a quello estrapolato dalle tracce biologiche sugli abiti della giovane. Ahmed Elshebbiny, vedovo e con figli, ha vecchi precedenti penali per furto. I carabinieri lo hanno trovato grazie alle indicazioni della 20enne cui lui aveva lasciato il numero di cellulare. Era a casa, ha aperto la porta credendo che a bussare fosse il portiere.

In passato aveva già fatto apprezzamenti alla studentessa stuprata: «Quanto sei bella, mi ricordi una mia ex fidanzata. Vuoi dormire da me? Ho una stanza libera». Gli investigatori indagano ancora, sospettano che Ahmed possa aver fatto altre vittime.

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