Le sue trenette amate da Clark Gable ed Elton John La volta che non riconobbe e mandò via Bill Gates

Definiva il suo locale una «trattoria». Ma qui si sedette la Dolce vita e lo star system

Antonio Lodetti

Era un classico vederlo sorridente e abbracciato a Silvio Berlusconi e al fianco di Marco Tronchetti Provera, per una volta non divisi dalla rivalità calcistica. Puny era così, benvoluto da tutti per il suo cuore e la sua espansività, oltreché per la cucina del suo rinomato locale che lui definiva modestamente «una trattoria».

Puny era amico di tutti i vip (l'anno scorso aveva partecipato al battesimo di Sofia Valentina Berlusconi, nipote dell'ex Presidente del Consiglio) ma non guardava in faccia nessuno. Lo ricorda con affetto Maurizio Raggio, ex compagno della contessa Francesca Augusta, che spesso pranzava da «Puny» in compagnia di re Juan Carlos di Spagna. «Un giorno arrivò un signore americano in bermuda e calzini corti - ricorda Raggio - e Puny lo mandò via senza troppi complimenti dicendo che bisognava prenotare il tavolo almeno un mese prima. Io gli dissi: Ma lo sai chi hai mandato via?. Chi 'u lè?, rispose lui in dialetto. Beh, era Bill Gates e lo convinsi ad andare a richiamarlo. Così anche Bill Gates potè mangiare al suo ristorante».

Insomma su quei tavoli hanno assaggiato pesce freschissimo e trenette al pesto tutti quanti: dai suoi amici genovesi come Beppe Grillo, Paolo Villaggio, Fabrizio De André, Renzo Piano fino alle stelle del cinema degli anni Cinquanta. Lui veniva da una famiglia di ristoratori e la sua famiglia aprì un ristorante addirittura nel 1851. Aprì con la mamma Il navicello nel '45 dove approdarono subito attori come Rex Harrison (grande mangiatore e bevitore di whisky, assiduo frequentatore anche della «Gritta» di Raggio), Ava Gardner, Clark Gable. Negli anni Sessanta ha vissuto alla grande la Dolce Vita e «un salto da Puny» era un classico anche per Aristotele Onassis, Marcello Mastroianni, Anita Ekberg e registi come Visconti e Fellini.

Puny era schietto e sempre con la battuta pronta ed era un personaggio, tanto che fu protagonista anche di alcuni spot pubblicitari. Gli anni Settanta e Ottanta hanno visto Bettino Craxi, Giorgio Armani, Massimo Boldi e tutta la «Milano da bere» festeggiare in allegria ai suoi tavoli. Nel 1988 fu convocato a Chiavari, durante la visita pastorale di Karol Wojtyla, per preparare personalmente per il Papa il suo famoso pesto...

Anche le stelle del rock non resistono alla tentazione di una mangiata da «Puny». Elton John è un cliente abituale quando approda in Italia, per i rockettari una volta c'è stato Neil Young con la moglie (naturalmente Puny non aveva la benché minima idea di chi fosse qeul «capellone») e recentemente si è vista Beyonce con la sua corte. D'estate è facile incontrare Denzel Washington, che veniva appositamente qui e a fare acquisti in una gioielleria di Portofino. Anche Steven Spielberg si è fatto sedurre dal fascino della sua cucina ligure, e non si contano i calciatori e le stelle della televisione e del cinema che si sono fermati qui. A proposito di sport è rimasta famosa una fotografia di Puny con la stella del basket Magic Johnson.

Il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, grande amico di Luigi Miroli (il vero nome di Puny) lo ha ricordato con profonda tristezza

dicendo: «Ciao Puny, ricorderemo sempre le tante serate passate insieme in piazzetta». Ora infatti la rituale processione di vip proseguirà nel suo ristorante all'insegna della memoria, anche se non sarà più la stessa cosa.

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