Roma - L'obiettivo è fare emergere dal sommerso gli affitti turistici brevi, ma gli sforzi potrebbero infrangersi contro il solito ostacolo: le web company non rispondono alle leggi dei Paesi in cui operano. Tra gli emendamenti alla legge di Bilancio, ieri ne è spuntato uno che riguarda le locazioni di breve periodo, quelle che avvengono attraverso AirBnB, Homeaway o Booking.com. La proposta firmata dalla deputata Pd Silvia Fregolent e approvata dalla Commissione Finanze prevede l'istituzione di un Registro Unico Nazionale di privati che offrono ospitalità tramite mercati on line. L'incentivo è che a quegli affitti si applicherà la cedolare secca al 21%. L'obiettivo è fare emergere il nero in un settore dove il sommerso è enorme e per farlo si prevede che l'imposta sia versata dall'intermediatore online «in qualità di sostituto di imposta, che è solidalmente responsabile dell'imposta stessa». In sostanza, Airbb, Booking.com e gli altri servizi online dovrebbero trattenere una parte del pagamento e poi versarla al fisco italiano. Difficile da ottenere da società che hanno sede fiscale negli Usa, in Irlanda o in Olanda e che in Italia hanno solo uffici operativi e pagano solo una frazione minima di imposte. Difficile convincerli ad adottare un regime separato.
Tra le altre novità un giro di vite sui «bagarini online». È il fenomeno del secondary ticketing emerso negli ultimi mesi e che consiste nell'acquisto massiccio di biglietti di concerti per rivenderli a prezzi maggiorati. Un emendamento del governo alla manovra che introduce il divieto di esercitare questa pratica prevedendo multe da 30mila a 180mila euro per ciascuna violazione accertata. Nella relazione illustrativa dell'emendamento governativo si legge, come definizione del secondary ticket «il collocamento di biglietti per manifestazioni di spettacoli acquistato online in maniera massiva». Sarebbero quindi escluse le vendite singole di biglietti acquistati.
Tra gli altri emendamenti approvati, uno della commissione Affari sociali della Camera vincolano il riconoscimento dei bonus nido e mamma a un valore massimo dell'indicatore della situazione economica equivalente (Isee) a 13mila euro nel caso del premio alla nascita e a 25mila euro nel caso del buono nido.
Un altro emendamento vincola la revisione delle autovetture alla verifica del pagamento del bollo auto.
Ieri sera, al termine della scadenza per la presentazione degli emendamenti, la commissione Bilancio non sapeva ancora quantificare il numero degli emendamenti presentati dai deputati. Il governo, attraverso i ministeri, ne ha presentati 80. Ora passeranno tutti al vaglio della commissione Bilancio e poi saranno votati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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