Di sicuro c'è solo che ha rimesso la cravatta. Non il rosso scuro della sera delle dimissioni da capo politico, ma un ancor più rassicurante grigio tendente al violaceo. Così di buon mattino, incravattato, impettito e ben pettinato come al solito, Di Maio è andato in ufficio. Alla Farnesina, dove, a parole, conta di trascorrere i prossimi cinque anni. L'ex capo politico vuole dare l'impressione di una normale giornata di incontri diplomatici. Basta assemblee congiunte di parlamentari riottosi, stop ai vertici carbonari con Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Ieri il sito internet del ministero degli Esteri raccontava di un giorno come un altro. «Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio - si legge - ha incontrato oggi alla Farnesina il Primo ministro della Repubblica d'Albania Edi Rama». Segue photo opportunity con il leader albanese. E l'immancabile cravatta.
Prima di mettersi in viaggio verso Bologna dove, come se fosse ancora capo politico, è andato per «sostenere Simone Benini, il nostro candidato alla presidenza della Regione», le ore sono trascorse tranquille insieme ai collaboratori più fidati. Della struttura della Farnesina certo, ma soprattutto i fedelissimi del suo staff. A ricordagli di essere stato il leader del M5s fino a poche ore prima ci ha pensato il cellulare. Letteralmente bollente. Chiamate, sms, whatsapp. «Non mollare, noi siamo con te», gli hanno ripetuto. Contatti con gli uomini più vicini, alcuni dei quali venerdì sera si sono abbandonati alle lacrime, e anche con qualcuno sospettato di navigare nel mare di pescecani dei «nemici interni» e dei «traditori» evocati nel discorso al Tempio di Adriano. Intervenendo su Facebook Di Maio ha rivendicato i suoi risultati alla guida del M5s: «In questi due anni e mezzo in cui sono stato capo politico il M5s ha vinto le elezioni con il suo massimo storico - ha detto - è andato al governo per ben due volte e soprattutto ha approvato 40 leggi in 20 mesi». Da Bologna, durante il comizio con Benini, davanti a poco meno di 200 persone Di Maio ha ribadito di voler andare avanti con il governo: «Per realizzare un programma la Costituzione ci dà cinque anni e alla fine di questi cinque anni andremo valutati».
Le polemiche interne restano sullo sfondo. Come una spada di Damocle sul futuro dei Cinque stelle. Lo staff dell'ex capo politico ieri è intervenuto per smentire alcune ricostruzioni su un attacco velato ad Alessandro Di Battista durante il discorso di mercoledì. E il garante Beppe Grillo è rimasto in silenzio. Nessuna parola dal blog del fondatore. Soltanto post sui pesticidi a tavola e su un cantante senegalese che vuole costruire una città del futuro con una criptovaluta digitale.
Dal M5s suggeriscono che, al solito, il messaggio del comico non sarà banale. Di certo non sarà stato un premio di consolazione il messaggio social della fidanzata Virginia Saba: «Infinita stima per Luigi, ed infinito amore, perché è l'uomo migliore che potessi incontrare».
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