di Pacifico
Ho avuto la fortuna che abbiamo avuto tutti, quella di ascoltarla. I grandi artisti si appiccicano alle persone che amiamo, quelli che ci girano per casa. Ornella stava sulle spalle di mia madre, che affrontava armata di straccio la finestra cantando l'Appuntamento, sostituendo il testo con un insistito nananana, per poi scandirlo corretto e a squarciagola sul ritornello, Amore fai presto, io non resistoooo, passaggio cantato con rinnovato vigore per accompagnare il gesto necessario a togliere un alone resistente dalla vetrata. Ornella veniva giù dalla radiolina sul frigorifero, appena dopo un notiziario, mentre il caffè risaliva allegro e riempiva la cuccuma - mio padre ignaro del potenziale criminoso dello zucchero, ne versava dentro un paio di cucchiaini abbondanti, mescolandolo al caffè direttamente nella caffettiera. Ornella usciva dalla radio estraibile della Seicento, o della Simca, o della Panda - sempre avuto un debole per le fuoriserie in famiglia. E chissà in quante docce, in quanti abitacoli, in quanti impianti stereofonici gracchianti o ad alta fedeltà c'era Ornella. Per non dire della televisione, o del cinema. Si dice degli artisti era uno di casa, mi sembra appropriato. Poi ho avuto il privilegio di frequentarla. Un primo incontro anni fa, grazie a Mario Lavezzi, nel suo magnifico appartamento di Largo Treves.
Poi c'è stato un Sanremo insieme, una canzone bellissima scritta per lei con Francesco Gabbani. E infine il privilegio di starle vicino per un anno e mezzo continuativamente, per scrivere la sua biografia. O meglio, come puntualizzava, il suo Diario Sentimentale.
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La frequentazione, mai mi ha fatto perdere di vista la grandezza dell'artista che avevo davanti. E uno dei ricordi più vibranti che ho, ancora e spero per sempre acceso dentro, è la sua figura, vista da dietro il pianoforte, sul palco di Sanremo. Di tre quarti, le guance con ancora sopra le pugnalate di una lontana acne.
Dritta, maestosa, che rovesciava sulla platea quella voce e tutto il teatro, tutto lo champagne, tutta la depressione, tutto il sesso, tutta l'amicizia, tutto il dolore, tutto l'appetito, tutto il divertimento che è stata capace di accumulare. Spadaccina implacabile e vittoriosa contro avversari che non potevano minimamente tenerle testa, la Noia, il Prevedibile, la Prudenza. Tutti a terra, uno dopo l'altro.