Matteo Basile
Il terrore viaggia sul web. I terroristi usano internet per lanciare i propri deliranti proclami, diffondere minacce e rivendicare attentati. In rete si trovano anche manuali e consigli pratici per aspiranti terroristi, con tanto di suggerimenti su come fabbricare bombe, armarsi e seminare morte in giro per il mondo. I siti vengono anche utilizzati per fare proselitismo e reclutare tra le file degli estremisti giovani, talvolta insospettabili, e pronti a radicalizzarsi. Ma sul web si possono trovare anche report e analisi precise del terrore.
È il caso del sito «thereligionofpeace.com», un portale nato con lo scopo di sottolineare quanto «l'Islam si ponga come minaccia alla dignità umana e la libertà» e precisando che «la violenza è la disfunzione che ne deriva come conseguenza diretta degli insegnamenti supremazia di questa religione». Sul sito, che precisa di condannare fermamente qualsiasi tipo di attentato ai danni di qualsiasi di persona appartenente a qualunque credo religioso, si trova tra l'altro un elenco dettagliato degli attentati di matrice islamista compiuti nel mondo a partire dall'11 settembre 2001. E sono numeri da brivido.
Da quella data infatti sono ben 28.884 le vittime causate da attentati terroristici riconducibili alla jihad che vanno dalle azioni di Al Qaida, a quelle di Boko Haram fino all'Isis. A fare impressione sono i report temporali, divisi per anno e per mese dai quali si evince, per esempio, che soltanto negli ultimi 30 giorni ci sono stati ben 162 attentati in giro per il mondo che hanno causato 1.
639 vittime e 2.552 feriti, colpendo 27 differenti Paesi. Nella sola settimana tra il 16 e il 22 luglio gli attacchi sono stati 30 in 27 nazioni diverse con un bilancio di 161 morti e 185 feriti. Un incubo che sembra non avere fine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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