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La suora interrompe il bacio saffico dello spot. "È il Diavolo!". L'Arcigay (per una volta) se la ride

L'incidente su un set ai quartieri spagnoli. Non manca il moralismo Lgbt

La suora interrompe il bacio saffico dello spot. "È il Diavolo!". L'Arcigay (per una volta) se la ride

Serena e Kyshan stavano baciandosi. Scena da film Mare fuori, ai quartieri spagnoli di Napoli. Ormai fa parte del repertorio, spot pubblicitari di tipo vario, fotografie e video, sono saltate le marcature, in senso buono. Ma l'operatore ha dovuto interrompere improvvisamente la ripresa quando è entrata impallata una suora, tremante e fremente, si è informata se il gruppetto, fotografi, sarta, trucco e parrucco, fosse passato in chiesa per la messa mattutina, ha aggiunto qualche parola contro questa de-generazione che avrebbe provocato il diffondersi del coronavirus, quando si è infine accorta delle due bacianti è partita la litania, preceduta dal segno della croce per esorcizzare il demonio: «Che fai? No! È il diavolo, Gesù, Giuseppe, Sant'Anna e Maria». Clamoroso fuori onda, la suora non faceva parte del cast, il copione non prevedeva l'imprevisto ma la religiosa è diventata, a sua insaputa, la migliore attrice sul set, interpretando perfettamente il proprio ruolo. Le due ragazze si sono divertite un sacco, poi presa coscienza di poter passare alla storia, dopo la cronaca, hanno prontamente provveduto a postare il loro sdegno: «God doesn't love Lgbt», Dio non ama la comunità Lgbt.

Va da sé che in un mondo ipocrita nel quale il senso dell'ironia è in via di estinzione definitiva, la reazione della suora stia provocando reazioni e allergie, queste prevedibilissime. In verità Sannino Antonello, membro dell'Arcigay di Napoli, ha mantenuto una posizione neutra: «Non ho visto una reazione aggressiva ma perfino stupita, sembra una signora uscita da un'altra epoca. Fa persino quasi tenerezza, è un po' come se fosse stata catapultata in un'epoca che non è la sua». È però partita la caccia all'Et in tonaca, sarà una Carmelitana Scalza? Oppure un suora di Santa Patrizia, quelle dette le Crocefisse Adoratrici? O, ancora, del Santuario di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe di Gesù Cristo? L'ignota 1 ha tuttavia scatenato anche commenti drammatici, cito l'Alliva Simone, de l'Espresso, che si è illuminato di serio: «Questo video non dovrebbe far ridere. Rappresenta bene questo Paese e l'oppressione millenaria che vivono le coppie dello stesso sesso. Non siamo figli di una cultura condiscendente per non dire compiaciuta verso questo genere di comportamenti illeciti e criminali».

Ci mancava la suora omofoba, dunque, una donna che non vive il mondo contemporaneo e che ha scelto i santini non comprendendo l'importanza di instagram, ha pronunciato i voti di povertà, obbedienza e castità invece di dedicarsi agli shooting fotografici, non sa però che gli amori saffici non sono una novità di questo mondo, basta leggere gli autori latini e greci, mica i contemporanei esibizionisti/e non su tik tok, dovrebbe anche ricordarsi che esistono casi gravi, tra colleghi reverendi, protagonisti di scene e atti che, a confronto, la Serena e la Kyshan sono due suore di clausura.

In verità il caso è folkloristico e per niente simbolico di una società pervasa dall'odio patologico. Le due attrici hanno dovuto nuovamente recitare la scena, al ciak la suora si è girata, tre Pater noster e due ave Maria, fine del film.

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