Non aprite quella Porta (del Sud). La supertecnologica stazione dell'Alta velocità di Afragola, nella profonda provincia partenopea, è stata inaugurata appena due settimane fa dal premier Paolo Gentiloni, e già rischia il disco rosso. Il pm della Procura di Napoli Nord Giovanni Corona e una task-force composta da carabinieri del Nas e vigili del fuoco hanno riscontrato una serie gravissima di omissioni che ha creato sconcerto e imbarazzo tra gli stessi tecnici e direttori dei lavori. La struttura, disegnata dall'archistar Zaha Hadid e costata 60 milioni di euro, è ancora un cantiere in pieno fermento dove si muovono betoniere e si interrano cavi dell'alta tensione e della fibra ottica. Nei fatti, alla presenza del presidente del Consiglio e dei vertici delle Istituzioni locali, è stato tagliato il nastro della banchina a cui da qualche giorno approdano i 36 treni da e verso Roma, nient'altro. Tutto il resto è ancora in costruzione, e l'ala est è da realizzare quasi per intero. Le stesse porte di sicurezza anti-incendio danno su un lotto su cui sono ancora all'opera gli operai. La superficie calpestabile dai passeggeri è ridotta a un unico corridoio che parte dai gate e si conclude all'esterno dell'edificio a forma di lumaca, pomposamente ribattezzato appunto Porta del Sud.
Il pm Corona ha disposto l'immediata chiusura del bar, all'interno del perimetro pedonale, perché senza autorizzazione. L'area del parcheggio da 500 posti auto, ancora senza agibilità, è stata inibita al pubblico, e quindi da oggi inizieranno i disagi per quelli che dovranno affrettarsi per non perdere il Frecciarossa. I militari del Nucleo anti-sofisticazione hanno scoperto inoltre che mancano i kit per il pronto soccorso e i defibrillatori. La stazione entrerà in funzione, a pieno regime, solo nel 2022 quando dovrebbe essere pronta la direttrice della Tav verso la Puglia. L'ad di Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini ha voluto accelerare al massimo per spalancare al pubblico Porta del Sud malgrado alcune evidenti difficoltà infrastrutturali che ne pregiudicano la completa funzionalità. Tutt'attorno non ci sono linee di autobus che mettano in collegamento i passeggeri col capoluogo. Non ci sono fermate della Metro né della Circum, e chissà se verranno realizzate. La stazione di Afragola è raggiungibile solo con l'auto, e solo dopo aver attraversato labirintici dedali di viuzze che lastricano il centro storico. Peraltro, partire da Porta del Sud consente di risparmiare solo un po' sul percorso classico Napoli-Roma: cinquantacinque minuti invece di un'ora e dieci.
Sulla stazione di Afragola, oltre a quelli del pm Corona e degli investigatori dell'Arma, da qualche mese si sono accesi i riflettori della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Gli appalti per il completamento della cittadella ferroviaria e per la messa in opera delle infrastrutture urbanistiche di supporto arrivano a 150 milioni di euro; una cifra che sta attirando gli appetiti bestiali della criminalità organizzata. E forse non è un caso che, proprio ad Afragola, nelle ultime settimane ci siano stati due morti ammazzati. La prima vittima è un ex assessore socialdemocratico degli anni Ottanta. Salvatore Caputo, 72 anni: un impero nell'edilizia e una vicinanza, troppo esibita, col potente clan Moccia. Il pentito Salvatore Scafuto, in aula, diversi mesi fa, aveva pronosticato: «Uccideranno Caputo perché ha fatto troppi soldi».
Dopo un paio di settimane, tocca a Remigio Sciarra.
L'uomo è in auto con moglie, figlio di undici anni e un suo amichetto. Un assassino si affianca al lato guidatore e spara a bruciapelo tre colpi. Lui fulminato, la consorte ferita di striscio solo perché la pallottola viene per miracolo deviata dal telefonino. E i bambini sotto choc.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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